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Milano
Elezioni a Milano e i cattolici: i “desiderata” della Curia

Di Domenico Cameccia

La Curia di Milano ha assunto una posizione di attesa davanti alle elezioni comunali. Perché il momento è delicato. È un momento, infatti, nel quale servirà collaborazione con le nuove amministrazioni – di qualsiasi colore esse saranno – perché, nell'attuale crisi economica, bisogna gestire rapporti quali le destinazioni d'uso, l'edilizia di culto, le richieste che cominciano a sorgere dalle comunità musulmane per moschee e luoghi appositi di culto.

L'edilizia di culto, per esempio, è un bel problema a Milano. Ci sono le cosiddette “chiese di Paolo VI”, che furono costruite negli anni '60 quando l'allora arcivescovo Giovanni Battista Montini, non ancora divenuto Papa, tenne la “Missione per Milano”. Chiese costruite con i materiali di allora e che adesso cominciano ad avere bisogno, dopo 50 anni, di lavori di ristrutturazione e consolidamento (e se ci fosse dell'amianto, allora in uso, anche bonifica).

Il cardinale arcivescovo di Milano, Angelo Scola, per il momento ha incontrato i candidati principali ai blocchi di partenza per Palazzo Marino: ma il mondo cattolico meneghino, in queste elezioni, sta anche definendo nuovi scenari. Se una figura come Marco Granelli, assessore alla Sicurezza della giunta Pisapia, raccoglie parte del mondo cattolico vicino anche a Fabio Pizzul, c'è chi (particolarmente vicino all’Opus Dei) simpatizza per il trentenne avvocato Nicolò Mardegan: un segnale del mondo cattolico in movimento.

Anche Comunione e Liberazione sta rivedendo i suoi assetti: ecco allora nella lista civica di Stefano Parisi candidati quali Rosanna Favulli, cattolica attiva nel sociale tra Milano e Lourdes; Maurizio Lupi è in appoggio a Parisi nella lista dei popolari. Ma è l'attivismo degli avvocati cattolici – in particolare ciellini – a sottolineare che qualcosa sta succedendo. Parliamo di Ernesto Sarno, sempre nella lista di Sala, uomo di Cl che riesce a coagulare attorno a sé il mondo di Massimo Ferlini, ex presidente della Compagnia delle Opere (il braccio economico di Cl), i centristi di un altro avvocato ciellino come Carmelo Ferraro e il suo comitato M'impegno e il mondo cattolico moderato. La forza politica di Sarno si è vista alle ultime elezioni per il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Milano, nel corso del quale è risultato il primo dei non eletti con 800 voti: con lui si parla di una Cl più dialogante in Consiglio comunale, anche col mondo democratico e col centrosinistra. Vedremo...

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