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FDI, Sala: verità non è di una sola parte, promuovere il confronto

FDI, Sala: verità non è di una sola parte, promuovere il confronto

"Ho accettato l'invito arrivato dalla presidenza di Fratelli d'Italia per un motivo che ha a che fare con la volonta' di mantenere aperto un sano confronto". Cosi' il sindaco dem di Milano, Giuseppe Sala, portando i suoi saluti alla convention di FdI. Sala ha ricordato che sono "44mila i milanesi hanno votato" per FdI alle ultime amministrative. "Non credo che debba essere io a ricordare il peso politico che avete nel Paese", ha aggiunto. Il primo cittadino milanese ha poi citato Pinuccio Tatarella, ricordato come uno dei padri fondatori della Repubblica. "Tatarella diceva che il nemico o lo sconfiggi o ti sconfitggi, l'avversario lo puoi battere ma il giorno dopo continua il confronto", ha detto Sala.

L'interveno integrale di Beppe Sala


Buongiorno a tutte, a tutti.
Grazie per l'invito ad aprire questa conferenza programmatica. Non lo voglio considerare un gesto scontato ne semplicemente di buona educazione, voglio pensare che l’invito che mi è stato fatto dalla vostra Presidenza abbia a che fare con la volontà di mantenere sempre aperto un sano confronto politico. Vi dico subito che me è così. Alle ultime comunali quasi 44.000 milanesi hanno votato per voi, tanto per iniziare. E non credo debba essere io a ricordare che peso politico avete nel nostro Paese.  

Si apre una conferenza programmatica in cui voi vi confronterete con un tema importante. Come del resto cerco di fare in ogni occasione del genere, vorrei non limitarmi a un saluto istituzionale, ma offrire un ragionamento a questa platea e a chi interverrà su questo palco. Ritengo giusto e doveroso, per lo spazio democratico in cui ci confrontiamo, porgere una riflessione.   Il titolo di questa tre giorni è impegnativo. Si parla di appunti per un programma “conservatore”. La fase di stesura degli appunti è sempre fondamentale: dagli appunti si comprende la natura del testo definitivo, cioè del programma. Questo programma viene appunto definito conservatore. E' una parola rilevante, direi cruciale. E’ una parola su cui anche io ho riflettuto tante volte. Da partecipante in prima persona alla politica, mi sono chiesto cosa c’è di buono da conservare di ciò che ci proviene dal passato e cosa invece va radicalmente cambiato. Mi sono chiesto come e se si può essere al contempo conservatori e progressisti, alla ricerca di un percorso che metta assieme sviluppo e solidarietà. E quindi mi viene da chiedere a tutte e tutti voi: quale conservazione intendete promuovere con il programma che state appuntando?   Intendete delineare un'identità che conserva quali elementi del passato, anche recente? Cosa precisamente va conservato di un presente come quello che stiamo vivendo, con una pandemia che, diciamolo, ha oggettivamente rivoluzionato e sta rivoluzionando il pianeta e una gravissima aggressione bellica in un territorio che possiamo considerare europeo? Sulle tradizioni a cui si può guardare da destra, sull'italianità, sulla lingua e la cultura e i costumi italiani io credo fermamente che nessuno intenda espiantarli e sostituirli. Noi siamo una Repubblica, che per definizione è italiana: chi non ama la propria terra? Le tradizioni sono evoluzioni dei popoli e un popolo italiano c'è eccome.

Ma cosa significa oggi il popolo italiano? La domanda che mi faccio e che vi faccio, in particolare, è in che senso il popolo italiano non è al contempo  popolo europeo? Abbiamo verificato che le politiche sovraniste, pronte a esasperare una tensione collettiva, finiscono per cozzare le une contro le altre, rischiando di demolire l'idea stessa di Europa. E' questa la dinamica che si vuole conservare? Si intende poi conservare un modo di produrre l'energia e di vivere, che ha sfruttato il pianeta fino a mettere in forse la sopravvivenza delle specie? (Quando sento dire che distruggeremo il pianeta mi viene da sorridere amaramente, al limite sarà il pianeta che distruggerà noi). Una transizione ecologica, che è ormai una necessità impellente, è un'evoluzione e non un'involuzione. E’ necessario elaborare una proposta che sia premessa di un modo diverso di vivere il nostro territorio, in particolare le nostre città, e che si realizzi con il passo giusto. E lo dico essendo fermamente convinto che una crescita vada ricercata, sia bene chiaro. Ma non a pregiudizio dell’ambiente e dell’equità sociale. E, soprattutto, è la logica dei consumi a tutti i costi, che ha caratterizzato a lungo la nostra società, che si vuole conservare? Non possiamo dimenticarci di una politica che nel nostro Paese ha ripetuto come un mantra che per stare meglio bisognava sostenere i consumi, prima di tutto. Vedete, la pandemia è mondiale, il rischio di guerra è mondiale, la rivoluzione climatica è mondiale - tutte queste cose sono per l'appunto mondiali, non sono semplicemente italiane e tantomeno folkloristiche.

Essere conservatori del pianeta, cioè conservarlo per la vita e la prosperità comuni: ecco un conservatorismo possibile.   Sui diritti civili. Un cittadino ha diritto ai diritti in ogni parte del mondo, oppure la cittadinanza è qualcosa di chiuso, di interdetto, di esclusivo? E chi si oppone politicamente è un nemico o un avversario? Uno dei padri della destra italiana moderna, Pinuccio Tatarella, diceva il nemico è colui che o sconfiggi o ti sconfigge, mentre l’avversario lo puoi battere o ti può battere, ma il giorno dopo continua il confronto, la collaborazione. Capisco che sono tante domande. Ma forse in fase di appunti per un programma possono essere utili, se non necessarie. E, badate bene, mi rivolgo a voi con l’intento di dibattere, non certo di muovere critiche. Sono lontanissimo dall’idea che la verità in politica stia totalmente da una parte, se portassi le mie osservazioni a un partito del centro-sinistra lo farei con lo stesso obiettivo: riflettere e promuovere il confronto. Su un programma e su dei valori. Grazie per avermi permesso di offrire queste riflessioni. Buon lavoro, nel rispetto del vostro impegno politico.

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