Milano
Giovanni Manildo a DNE 2025: “Il Veneto deve voltare pagina, è un momento fondativo per la nostra Regione”
Il candidato governatore veneto del centrosinistra Giovanni Manildo si racconta a Direzione Nord Est: “Serve una nuova visione, dalla sanità pubblica alla partecipazione dei giovani, fino a un modello di sviluppo più sostenibile”

Giovanni Manildo a DNE 2025: “Il Veneto deve voltare pagina, è un momento fondativo per la nostra Regione”
Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso e candidato governatore del Veneto per il centrosinistra, ha partecipato alla prima edizione di Direzione Nord Est a Padova. In un’intervista ha parlato della necessità di “voltare pagina” dopo trent’anni di centrodestra, rilanciando una visione fondata su fiducia, sanità pubblica, innovazione, partecipazione giovanile e sostenibilità ambientale. “È un momento fondativo, per il Veneto e per la politica”.
“Una sfida fondativa per ricostruire fiducia”
“Dopo trent’anni di centrodestra, il Veneto vive un momento fondativo. Si volta pagina innegabilmente”, ha dichiarato Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, intervenendo a Direzione Nord Est. “Ho accettato questa sfida con entusiasmo e con l’obiettivo di ricreare un rapporto di fiducia con i cittadini. La politica deve tornare a dare risposte concrete ai bisogni delle persone e dei sistemi sociali”. L’ex sindaco di Treviso parla di una coalizione ampia, “non nata contro qualcuno, ma per costruire un nuovo futuro”, e definisce la sua alleanza come “una tenda riformista, dove i picchetti sono saldi e reggono ai venti che arrivano da sinistra”.
Sanità pubblica e personale: “Riconoscere chi tiene in piedi il sistema”
Tra le priorità di Manildo, la sanità resta “la voce più importante del bilancio regionale e la precondizione per vivere serenamente”. L’avvocato trevigiano riconosce l’eccellenza del sistema veneto, ma sottolinea la necessità di “mettere mano in modo serio alle liste d’attesa, molte delle quali drogate da rinunce e ricorso al privato puro”. Centrale anche il tema del personale: “Gli operatori sanitari devono essere riconosciuti per la missione altissima che svolgono. Molti lasciano il pubblico non per questioni economiche, ma per mancanza di riconoscimento e carico di lavoro eccessivo”. La sua proposta punta a “togliere il tetto alle assunzioni e rafforzare gli organici”, ribadendo che “la sanità pubblica è un pilastro come la scuola pubblica”.
Imprese e innovazione: “Il cambiamento va guidato, non subìto”
“Non possiamo più dire che piccolo è bello: il modello produttivo va ripensato”, osserva Manildo parlando di economia e sviluppo. L’obiettivo è “inaugurare una stagione di partecipazione” che coinvolga università, associazioni di categoria e istituzioni, “per condividere la responsabilità di governo e costruire insieme un ecosistema di piccole imprese più competitivo”. Innovazione tecnologica e ambiente sono per lui “i due assi strategici dello sviluppo”. L’intelligenza artificiale e la transizione green devono diventare “strumenti per creare valore, non vincoli burocratici”. Anche le microimprese, aggiunge, “possono crescere in un terreno fertile, dove la cultura della qualità e del supporto istituzionale favorisca la nascita di nuove realtà”.
Giovani, casa e mobilità: “Creare futuro, non trattenerli per forza”
“Chi entra in politica deve farlo per creare futuro, non per gestire l’esistente”, dice Manildo. Nel suo programma, i giovani sono protagonisti: “Ho chiesto agli studenti dell’Università di Padova di indicarmi le loro priorità: casa, mobilità e retribuzioni dignitose”. Da qui nascono alcune delle sue proposte: un “contratto di ingresso” per integrare gli stipendi iniziali dei giovani laureati e l’introduzione di un “biglietto unico regionale”, sul modello dello skipass Dolomiti Superski. Il candidato lega questi interventi a una visione di lungo periodo: “Il sistema ferroviario metropolitano di superficie deve diventare la colonna vertebrale del Veneto. Non serve solo costruire opere, ma coordinare i servizi per connettere persone, studenti e imprese”.
Ambiente e territorio: “Un nuovo equilibrio tra sviluppo e cura”
“La crisi climatica è una realtà, e il modello di sviluppo va ripensato insieme”, afferma Manildo. Le sue proposte puntano su “città spugna, rigenerazione urbana e stop al consumo di suolo”, con una maggiore cooperazione tra Regione, università e ambientalismo scientifico. “Serve una politica di cura del territorio e un piano idrogeologico serio”, spiega, ricordando il “Piano Acqua”, che prevedeva 23 bacini di laminazione, di cui “ne mancano ancora dieci”. Sul piano politico, conclude con un appello al confronto civile: “Chi la pensa diversamente non è un nemico, ma un avversario. Questa può essere l’occasione per inaugurare una nuova stagione per il Veneto e per il centrosinistra, fondata su una sana alternanza e su un dibattito pubblico migliore”.
QUI IL LINK ALL'INTERVENTO DEL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA ALBERTO STEFANI











