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Milano
Laura Specchio (Pd): “Ecco la mia ricetta per lavoro e professioni”
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Laura Specchio è una consulente del lavoro. Candidata con il Pd al consiglio comunale di Milano, spiega ad Affari: “Non sono renziana e non mi piacciono le etichette. Il candidato peggiore in assoluto? Parisi, perché rappresenta tutto quello che non dobbiamo essere noi”. L’INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT

Chi è Laura Specchio?
Sono consulente del lavoro, mi occupo di questo da più di 20 anni. Mi sono laureata in scienze politiche e poi ho proseguito con il diritto del lavoro. Dopo una carriera nel campo delle risorse umane mi sono poi dedicata all’attività libero-professionale. Insomma, l’ho già detto che mi occupo di lavoro? (ride, ndr)

Direi di sì. Lei è renziana?
No, non mi piacciono le etichette. Comunque no.

Perché si candida?
Perché in questi anni mi sono impegnata moltissimo perché credo molto nel servizio della politica. Voglio tradurre in pratica amministrativa all’interno di una istituzione quello che ho fatto in questi anni.

Che cosa ne pensa del fatto che a parte la Baldini, non ci sono candidati sindaci donna?
Credo che appartenga un po’ a una visione vecchia della politica: bisogna valorizzare i talenti femminili. La prossima volta chissà, ci sarà anche qualche altro sindaco donna. L’obiettivo deve essere avere una classe dirigente preparata. Purtroppo i talenti femminili sono sempre tenuti un po’ da parte.

Rispetto al centrodestra che cosa avete di più e che cosa di meno?
Abbiamo in più cinque anni di governo della città dove abbiamo dimostrato di saper fare cose che il centrodestra non ha saputo fare nei venti anni precedenti. Milano è più viva, si è rivitalizzata anche dal punto di vista culturale. Per non parlare del turismo: Expo è stato un grosso volano. In più, noi abbiamo sensibilità verso il mondo delle partite iva, dei professionisti: anzi, di tutte le professionalità, e sono moltissime, nel capoluogo milanese.

Che cosa avete di meno?
Niente. Forse di meno abbiamo la corruzione. E abbiamo meno opacità. Abbiamo più onestà.

Se fosse eletta la prima cosa che si ripromette di fare una volta entrata a Palazzo Marino.
Non vorrei essere monotona, ma sicuramente vorrei investire sul lavoro, occuparmi di lavoro. Penso prima di tutto a un luogo che vada oltre il coworking. Noi operiamo molto con l’alta tecnologia, e quindi uno spazio comunale, un hub che vada oltre il coworking e che metta a disposizione di tutti i lavoratori e gli studenti il flusso di informazioni che gira a Milano è quello che ci vuole. Stampanti 3d, strumenti di lavoro a prezzi super calmierati o gratuiti. E poi mi occuperai dei giovani che non studiano e non lavorano e quindi vorrei creare uno spazio dove possano rinascere. Non voglio lasciarli da soli.

A proposito di professioni: si parla di crisi dei corpi intermedi.
Ma io credo invece che i corpi intermedi debbano essere attualizzati e ripensati. Che debbano rappresentare un po’ una linfa vitale in questa città che rinasce. Dobbiamo pensare a una azione coordinata con le rappresentanze socioeconomiche sul territorio.

Il peggior candidato?
Parisi. Perché è lui che rappresenta la vecchia politica.

Il migliore?
Sarebbe scontata dire Sala ma lo dico lo stesso. Perché ci deve rappresentare tutti. Deve rappresentare tutte le anime del centrosinistra.

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