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Milano
M.A.C., dal 6 al 10 giugno la personale di Bert Kuert

A Milano, dal 6 al 10 giugno 2018, la Fondazione Maimeri presenta, negli spazi del M.A.C. (via Tito Lucrezio Caro 1), la personale di Beat Kuert, Furor Corporis, a cura di Angelo Crespi, in collaborazione con Silvia Basta e Francesca Martire. L’esposizione è organizzata in collaborazione con l’Archivio Beat Kuert, in occasione di Milano Photo Week; sponsor: Canson. La rassegna esplora la tematica del corpo, uno degli argomenti che sono alla base della ricerca espressiva dell’artista multimediale e filmmaker svizzero, attraverso 80 opere recenti, che compongono un’unica grande installazione che occuperà l’intero spazio del M.A.C.

Il lavoro di Beat Kuert si svolge su diversi piani concettuali e performativi che si traducono in immagini di rara potenza, di cui questa installazione rappresenta l’ideale ultimo fotogramma. Furor Corporis, ovvero il furore del corpo, ma anche il desiderio del corpo, l’aspirazione poetica, la passione violenta, si configura come una discesa, quasi onirica, nel profondo dell’essere, dove la nudità e il movimento del corpo s’intrecciano per dare vita a simboli e segni. L’allestimento, appositamente pensato per questo appuntamento, riprende un’idea di pratica performativa, molto affine al lavoro di Beat Kuert.

Le immagini, tutte tratte dalle azioni dell’artista svizzero, sono suddivise per macro aree, ognuna delle quali è classificata secondo il titolo dei capitoli delle Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, quasi a creare delle costellazioni di fotografie, aggregate tra loro da accostamenti analogici di senso, o che rispondono a regole di causa-effetto, ma che non rifiutano la casualità come prassi di messa in scena. Anche le dimensioni variabili delle opere e le differenze di tecnica con le quali sono state realizzate rispondono a questa esigenza di creare un percorso installativo che possa, esso stesso, essere letto come una performance.

“L’accostamento delle immagini – afferma Angelo Crespi - che segue una forma evocativa o analogica, in cui il nesso causale in alcuni casi si perde in quello casuale, frutto del semplice accostamento, risponde comunque ad un intreccio profondo, a quella “sincronicità” ricordata da Jung nella sua dimensione psicologica e approfondita in modo razionale dalla meccanica quantistica”. La sera dell’inaugurazione - mercoledì 6 giugno, alle ore 19.00 - si terrà una body performance con musiche della flautista Sylvia Catasta, che vanta, tra le tante, collaborazioni con la Filarmonica della Scala e l’Orchestra Sinfonica di Milano “Verdi”, con una coreografia di Annalì Rainoldi, ispirata alle opere di Beat Kuert. Durante l’esecuzione, vietata ai minori di 14 anni, quattro danzatrici (Silvia Alfei, Chiara Borghini, Susanna Pieri, Annalì Rainoldi), vestite di sola creta, sveleranno la vulnerabilità e la potenza del corpo attraverso movimenti e piccoli gesti, coinvolgendo ed entrando in contatto con il pubblico. Accompagna la mostra il catalogo edito da Fondazione Maimeri.

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