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Mafia: firmato il protocollo Lombardia-Anbsc-Anci sui beni confiscati
Firmato il protocollo sui beni confiscati alla mafia in Lombardia

Mafia: firmato il protocollo Lombardia-Anbsc-Anci sui beni confiscati  

E' stato firmato oggi, in Prefettura a Milano, il protocollo d'intesa sui beni confiscati alla mafia. Oltre al ministro dell’interno Matteo Piantedosi, presenti tutte le parti interessante alla sottoscrizione: il presidente di Regione, Attilio Fontana, il direttore dell’Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), il prefetto Bruno Corda, e il presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) Lombardia, Mauro Guerra.  

I principali obiettivi del protocollo d'intesa

Tra gli obiettivi, in primo luogo la necessità di valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia. Mettere anche a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di destinazione, assegnazione e utilizzo, creando le migliori condizioni per far incontrare 'domanda e offerta'. Grazie al protocollo di valenza triennale, verrà fornito inoltre un importante supporto agli Enti locali, sia per la pubblicazione, sui rispettivi siti internet, dei dati relativi ai beni confiscati presenti sul territorio e al loro utilizzo, sia per migliorare il processo di riutilizzo e gestione dei cespiti e individuare le risorse necessarie a co-finanziare la realizzazione degli interventi.

Piantedosi: "Forte impegno antimafia, verso un circolo virtuoso di legalità"

Viviamo una stagione di forte impegno antimafia, sia sul fronte della cattura di pericolosi latitanti che su quello del contrasto agli interessi criminali. È per questo che l’intesa sottoscritta oggi assume un grande significato, non solo simbolico. L’utilizzo, per finalità sociali o istituzionali, dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, se da un lato consente di mitigare gli effetti negativi che le attività illegali hanno prodotto sul territorio, dall’altro concorre a creare le condizioni per lo sviluppo sociale ed economico di quelle aree, generando un circolo virtuoso di legalità e sicurezza che favorisce il senso di fiducia dei cittadini nelle Istituzioni", ha affermato Matteo Piantedosi. "Noi stiamo puntando molto su quella che è la valorizzazione dei beni confiscati. I risultati si vedono, nel 2023 la ridestinazione dei beni confiscati è aumentata del 140 per cento".

Fontana: "Viewer beni confiscati, Lombardia capofila nella valorizzazione e geolocalizzazione"

“Regione Lombardia - ha spiegato Attilio Fontana - vuole allargare ulteriormente la collaborazione tra gli attori coinvolti nel processo di valorizzazione dei beni e mette a disposizione, il 'Viewer beni confiscati', quale strumento informativo e di supporto. Quello lombardo è il primo esempio sul territorio nazionale di un sistema di geolocalizzazione dei beni confiscati che permette la visualizzazione e consultazione della posizione georeferenziata dei beni immobili sequestrati e confiscati sul territorio regionale".

Corda: "Lombardia al quarto posto per beni confiscati"

“L’attenzione da tempo mostrata dalla Regione Lombardia nei riguardi della valorizzazione dei beni confiscati assume un particolare rilievo a livello nazionale, considerato che il suddetto Ente si colloca al quarto posto per numero di beni confiscati presenti sul territorio. Il protocollo firmato oggi rafforza l’impegno interistituzionale volto a supportare gli enti locali nella loro attività progettuale che non può prescindere da una migliore e più aggiornata conoscenza dei beni, confermando la leale e consolidata collaborazione tra l’Agenzia, la Regione Lombardia e l’Anci". Così il Direttore dell’Anbsc Prefetto Bruno Corda.

Guerra: "Supportare i Comuni nella difesa della legalità"

“In questi anni Anci Lombardia - ha commentato il Presidente Mauro Guerra - ha realizzato diverse iniziative per accompagnare e supportare i Comuni nella difesa e nella promozione della Legalità: contrasto all’evasione fiscale, prevenzione della corruzione, contrasto al riciclaggio finanziario, all’usura, all’intimidazione degli amministratori e, certo non ultima, la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità. Dare a beni sottratti alla mafia un futuro di valorizzazione civile, sociale e culturale come patrimoni di comunità, costituisce, concretamente e simbolicamente, un elemento strategico nelle politiche di prevenzione, isolamento e contrasto verso la criminalità organizzata. Crediamo fermamente nel valore essenziale della collaborazione tra i diversi livelli e soggetti istituzionali della Repubblica e con le forze vive della società civile. Una stretta sinergia con le istituzioni, dal Governo a Regione Lombardia, Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità, Prefetture, Comuni, e con i soggetti coinvolti nel processo di valorizzazione, a partire dagli enti del terzo settore. Prova ne è il protocollo che abbiamo siglato oggi, un altro importante passo avanti

 

 








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