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Mascherine, nuova ordinanza lombarda: resta l'obbligo al chiuso
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Mascherine, nuova ordinanza lombarda: resta l'obbligo al chiuso

"Obbligo di avere sempre con se' la mascherina e di indossarla 'al chiuso'. 'All'aperto', invece, l'obbligo scatta nei casi in cui non sia possibile garantire il distanziamento sociale". Cosi', in estrema sintesi, puo' essere inquadrata la nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Da oggi, stop quindi alla mascherina quando si e' all'aperto a meno che non ci sia 'ressa' e non sia possibile mantenere le distanze.

L'articolo contenuto nel documento in vigore da oggi, mercoledi' 15 luglio e fino al 31 luglio prevede che "Nel territorio regionale e' fatto obbligo di usare le mascherine o, in subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca, nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto. Questo obbligo si applica anche all'aperto in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale di un metro tra soggetti che non siano membri dello stesso gruppo familiare oppure conviventi". La Regione Lombardia chiarisce che in ogni caso la mascherina deve essere "sempre detenuta con se' ai fini del suo eventuale impiego". In tema di organizzazione del lavoro, resta obbligatoria la misurazione della temperatura per il datore e per i dipendenti, cosi' come per i clienti dei ristoranti. Se tale temperatura dovesse risultare superiore a 37,5 , non sara' consentito l'accesso alla sede e l'interessato sara' informato della necessita' di contattare il proprio medico curante.

La nuova ordinanza  prevede che resti obbligatoria la misurazione della temperatura per il datore e per i dipendenti sui luoghi di lavoro, cosi' come per i clienti dei ristoranti. "Se tale temperatura dovesse risultare superiore a 37,5 non sara' consentito l'accesso alla sede e l'interessato sara' informato della necessita' di contattare il proprio medico curante", e' scritto. Recependo le linee guida della Conferenza della Regioni negli esercizi pubblici, anche in Lombardia, infine, "e' consentita la messa a disposizione, possibilmente in piu' copie, di riviste, quotidiani e materiale informativo a favore dell'utenza per un uso comune, da consultare previa igienizzazione delle mani". Nelle sale giochi e nei circoli si potra' tornare a giocare a carte, purche' siano rigorosamente rispettate regole quali l'obbligo di utilizzo di mascherina, l'igienizzazione frequente delle mani e della superficie di gioco e il rispetto della distanza tra giocatori.

Fontana: "Non è liberi tutti"

I lombardi sono stati "bravi" nel rispettare le regole durante l'emergenza coronavirus, ma ora non deve esserci un "liberi tutti". Questa l'opinione espressa dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine dell'inaugurazione del MediaWorld Tech Village di viale Certosa a Milano. Da oggi in Lombardia e' stato eliminato l'obbligo di indossare mascherine in luoghi all'aperto (a meno che non sia impossibile rispettare la distanza di sicurezza) e Fontana ha lanciato un messaggio ai lombardi: "Siete stati bravi, continuate a rispettare le regole perche' e' merito vostro se siamo passati dalla situazione peggiore del Paese ad una situazione assolutamente controllabile. Non e' un liberi tutti, bisogna dirlo evidenziarlo e sottolinearlo". "Credo che si debba dire quello che ha gia' detto il ministro Speranza, e cioe' che in questo momento dobbiamo stare molto attenti alle infezioni che arrivano dagli altri Paesi dove il virus e' molto attivo e virulento. Per cui non si puo' abbassare la guardia".

Siamo usciti dallo stato di emergenza? "Secondo me si', lo stato di emergenza era quello di qualche mese fa, adesso e' una gestione che deve essere fatta con molta attenzione, forse piu' delicata, ma che non ha niente a che vedere con lo stato di emergenza".  Il governatore Fontana ha sottolineato: "Sono stupito che questo argomento non sia stato dibattuto all'interno della Conferenza delle Regioni. Forse il Governo a questo punto sa delle cose che noi non sappiamo, perche' non siamo stati messi a parte di nessun ragionamento, quindi questa e' gia' una cosa che mi lascia molto perplesso. Questo e' un sistema che forse andrebbe usato solo nei casi di grandissima necessita'. Non mi sembra che in questo periodo ci sia in questa condizione".

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