Megabuco da mezzo miliardo: tagli ovunque. Anche sul costo del lavoro. Inside

di Fabio Massa
Mezzo miliardo di euro di buco. I giornali battono e ribattono, da più giorni, ossessivamente, la stessa notizia. Che, effettivamente, sta facendo preoccupare un po' tutti gli assessori. Un vero e proprio incubo. Stando a quanto può riferire Affaritaliani.it, la prospettiva è davvero fosca. Il problema è infatti sulla spesa corrente. Occorre perseguire il pareggio di bilancio: quindi, niente più escamotage, vendite straordinarie, addirittura concessioni edilizie. Si va a tagliare sulla carne viva. Soffriranno tutti gli assessorati che insistono sul sociale, ad esempio. Il settore dei trasporti subirà sia tagli che possibili rincari, la cultura verrà ridotta ai minimi termini, il settore scuola potrebbe perseguire una politica di dismissioni a favore dello Stato. Scenari foschi, si diceva. Ma anche nella peggiore delle ipotesi, stando a una prima ricognizione dall'interno dei vari capitoli di spesa, questo non basterà. Anche praticamente azzerando tutto, il bilancio rimarrà in disordine. La tattica della quale si inizia a vociferare a Palazzo Marino, pare, sarebbe quella del "segno positivo". Ovvero, cercare di dare un segnale di grande serietà e sobrietà. Ben sapendo però, fin dall'inizio, che sarà quasi impossibile centrare l'obiettivo.
Nel frattempo, fare un'azione sul prossimo governo per sbloccare quella che è una norma che rischia di mandare in default gran parte dei comuni italiani. Il problema è che il prezzo politico da pagare a questi tagli sarà altissimo. In più, con un partito democratico, prima forza della maggioranza, decisamente precario sia sul versante locale che su quello nazionale, anche "difendere" le scelte obbligate sarà molto difficile. Scelte obbligate che potrebbero vedere ancora una volta (come nella vicenda Sea) su fronti opposti lavoratori e amministrazione di sinistra. Nei vari assessorati si inizia infatti a far largo l'ipotesi addirittura di una discussione pubblica sui costi della pubblica amministrazione, i cui dipendenti godono di un contratto molto oneroso. Difficile però che il sindacato starà a guardare di fronte a ipotesi di sforbiciate. L'altra via che Pisapia potrebbe decidere di perseguire è quella dell'esternalizzazione dei servizi. Con un problema però: che cosa rimarranno a fare i dipendenti pubblici? Le tinte sono fosche. Mala tempora currunt sed peiora parantur.
@FabioAMassa