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Milano, famiglie arcobaleno dal prefetto: "Vogliamo una legge che ci tuteli"

Milano, le famiglie arcobaleno dal prefetto: "Vogliamo una legge che ci tuteli"

È stato uno "scambio di opinioni con stima reciproca" quello tra una delegazione dei Sentinelli, dell'Associazione Famiglie Arcobaleno e del Cig Arcigay Milano, e il prefetto di Milano, Renato Saccone, in merito all'interruzione della registrazione dei figli di coppie omogenitoriali. Tuttavia, ha spiegato la portavoce dell'associazione Famiglie Arcobaleno di Milano, Angela Diomede, "non siamo soddisfatti e continueremo con questo presidio permanente perché vogliamo arrivare alla scrittura di una legge che ancora manca in Italia, che oggi non tutela le famiglie omogenitoriali ma che soprattutto ha denotato una forte discriminazione per le coppie omosessuali". Il problema, ha sottolineato, è che "noi non possiamo aspettare: ci sono famiglie nel limbo e c'è un vuoto normativo".

Oltre una decina di coppie di Milano in un limbo normativo

Si tratta, ha osservato ancora, di "oltre una decina di coppie a Milano con questa problematica di atti bloccati che riguarda soprattutto i bambini: tramite tribunali e avvocati dovranno cercare un loro statuto all'interno dello Stato italiano, che al momento non hanno". Un "limbo" che "diventerà un problema fortissimo per tutte le famiglie che in questo momento hanno un bimbo in grembo e che vorranno avere dei figli in coppia omogenitoriale".

Per il portavoce dei Sentinelli Milano, Luca Paladini, "è nei fatti che quella circolare determina qualcosa che ha anche un valore politico nel momento in cui c'è un problema che investe delle persone, delle famiglie e dei figli". Per questo, ha ribadito, "la nostra battaglia non finisce con l'incontro con il prefetto ma ci sentiamo in mobilitazione permanente". Secondo Paladini questo "probabilmente non sarà l'ultimo incontro che faremo con il prefetto su questa tematica". Il presidente di Arcigay Milano, Roberto Muzzetta, si è detto comunque "fiducioso" che il prefetto "riporterà al ministero dell'Interno quello che ci siamo detti".

Il prefetto: "Riferirò al ministro le istanze delle famiglie arcobaleno"

"Riferirò al ministro dell'Interno le istanze delle famiglie arcobaleno, in particolare alcune riflessioni". Lo ha detto il prefetto di Milano, Renato Saccone, al termine dell'incontro in prefettura. Il prefetto ha tenuto a puntualizzare la genesi della sua circolare che "nasce dal territorio, da sollecitazioni formali di consiglieri di minoranza del Comune" e che quindi "non nasce da circolari ministeriali". In secondo luogo ha espresso preoccupazione per la "difformità di trattamento tra Comune e Comune in una materia di competenza esclusiva dello Stato". Infine, ha spiegato, "viste le impugnative avviate dalla procura a febbraio per la rettifica degli atti dopo la sentenza della Cassazione del 30 dicembre, mi sembrava doveroso indicare una forma di cautela per gli Ufficiali di stato civile per evitare che si moltiplicassero situazioni di incertezza". Ora "è vicina la data della decisione di primo grado, mi sembra utile attendere l'esito". Comunque, ha specificato, "il prefetto con quella lettera non fa un diktat" tanto che nella lettera di Saccone si specifica che "i Comuni che vogliono agire in difformità a questa interpretazione avranno cura di darne notizia alla procura che valuterà se ritiene di impugnare gli atti". Si tratta di "un procedimento cautelare che il Comune di Milano aveva già adottato".

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