Milano, titolare del bar in Corvetto freddato con 5 colpi di pistola. VIDEO

Milano, un uomo ucciso in un bar in Corvetto

Un 35enne di nazionalità cinese, Ruiming Wang, e' stato ucciso in un bar in via Bessarione 42, zona Corvetto a Milano.  Era il titolare del locale. Sul posto sono stati ritrovati dei bossoli. Le indagini sono condotte dalla Polizia di Stato presente con personale dell'ufficio Volanti e della Squadra mobile.  La dinamica dell'accaduto è per ora frammentaria. Sul posto sono giunti rapidamente i soccorsi, ma quando il personale sanitario è arrivato l'uomo era già deceduto. Gli investigatori sono al lavoro per raccogliere testimonianze, capire con precisione cosa è accaduto e ricostruire il passato della vittima per comprendere come sia maturato l'omicidio.

L'agguato al titolare 35enne del bar in Corvetto

Si sarebbe  trattato di un agguato con la vittima raggiunta da almeno cinque colpi di pistola. Il 35enne e' morto sul colpo. I vicini hanno spiegato di aver sentito degli spari intorno alle ore 7 del mattino. L'uomo, sposato, aveva un figlio. Il locale, dalle prime informazioni, era stato chiuso in passato per motivi di ordine pubblico. Il locale era già stato sottoposto alla sospensione della licenza per tre volte tra il 2014 e il 2018 su ordine del questore. I motivi del provvedimento riguardavano la presenza di pregiudicati nel locale.

La Russa: "L'omicidio in Corvetto conferma il primato di Milano come città insicura"

 “L’omicidio avvenuto questa mattina al Corvetto è un fatto inquietante che conferma il primato di Milano tra le città più insicure d’Italia. Negli ultimi anni il quartiere sta vivendo un’escalation di episodi di criminalità, a cominciare da quelli legati al fenomeno dello spaccio di stupefacenti. I residenti subiscono anche la presenza dei mercatini abusivi di viale Molise e viale Puglie dove l’illegalità regna impunita”. Lo dichiara Romano La Russa, assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, commentando l’omicidio a colpi di pistola del titolare del bar Milano di via Bessarione. “Mi auguro, inoltre, che le telecamere di videosorveglianza della zona, al momento dell’agguato , fossero in funzione e non disattivate, come è capitato alcune volte in città”, aggiunge La Russa.