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Milano
Regionali Lombardia, blitz nella futura lista Fontana: cambia il capogruppo
Stefano Bruno Galli e Marco Tizzoni

di Fabio Massa

Nel mondo della finanza la chiamerebbero azione da raider. Per chi la subisce, invece, la definizione è una sola: congiura e tradimento. Il tema è quello della lista Maroni, che sarà l'embrione anche istituzionalmente per la futura lista Fontana, ovvero quella del candidato presidente di Regione Lombardia per il centrodestra. Per evitare la raccolta firme, stante il fatto che Maroni non ha neppure informato i suoi del suo addio, e dunque non si è fatto in tempo a cambiare il nome del gruppo inserendo quello di Fontana, il capogruppo deve necessariamente allegare un documento firmato che attesta la "continuità" della futura lista con il nome del vecchio gruppo. Il capogruppo della ormai ex lista Maroni era Stefano Bruno Galli, professore universitario molto ascoltato in via Bellerio. Oggi non lo è più, poichè dopo una serie di riunioni nelle quali lui pare non sia stato coinvolto, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, il consigliere Marco Tizzoni ha preso la sua carica, dopo aver chiesto in un primo tempo di diventare co-presidente del gruppo. Un blitz che ha tutta l'aria di suggerire come i consiglieri della lista Maroni vogliano andare a trattare con Fontana la loro ricandidatura, a questo punto niente affatto scontata, "in cambio" della dichiarazione firmata del capogruppo come spiegato prima. Insomma, l'idea è che la lista Fontana possa nascere solo se composta, come capilista, dagli ex della lista Maroni.

Il cavillo che però potrebbe suggerire un esito diverso a quella che sembra una trattativa obbligata è che chi deve firmare il foglio di contiunuità è i capogruppo alla data di convocazione dei comizi elettorali. Ovvero il 5 gennaio. Dato che al 5 gennaio il capogruppo era ancora Stefano Bruno Galli, la notte dei lunghi coltelli potrebbe fallire.

Ultima questione: i velenosi rumors che si inseguono sul bilancio della lista Maroni. Secondo la nuova dirigenza, infatti, potrebbero esserci ombre. Tuttavia, guardando le spese del gruppo nlela loro evoluzione in cinque anni, si vede che nel 2017 la lista Maroni è stata quella che ha speso di meno tra tutti i gruppi in consiglio. Considerato che domani si terrà l'ultima seduta di questa legislatura, si potrebbe definire l'ultima guerra della "politica politicata" all'interno del consiglio regionale.

fabio.massa@affaritaliani.it

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