"Spese pazze", la Regione non si costituisce parte civile
La Regione Lombardia ha deciso di non costituirsi, almeno per ora, parte civile nel procedimento a carico di 64 tra consiglieri ed ex consiglieri del Pirellone accusati di essersi fatti rimborsare con soldi pubblici "spese pazze" senza alcuna giustificazione di natura politica. L'udienza preliminare e' cominciata nella mattinata di lunedì 2 febbraio a Milano davanti al gup Fabrizio D'Arcangelo. Non si e' presentato nessun legale della Regione Lombardia e neppure e' stata depositata nessuna richiesta di costituzione di parte civile. La Regione potra' comunque decidere per un'eventuale costituzione in un altro momento del procedimento. Secondo l'accusa sostenuta dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Antonio D'Alessio, le casse regionali avrebbero subito un danno superiore ai 3 milioni di euro a causa delle 'spese pazze' dei consiglieri. Soldi spesi dai politici del Pirellone per l'acquisto di beni personali e non giustificati da ragioni di mandato politico.
Su questo tema il Movimento 5 Stelle ha depositato una mozione urgente, chiedendo proprio che, al contrario, la Regione si costituisca parte civile: "E' un atto dovuto - ha affermato il consigliere regionale Stefano Buffagni - per tutelare i cittadini e la Regione e rappresenta un significativo segnale di discontinuità con il recente passato di scandali che hanno sottratto risorse dei cittadini a favore degli interessi privati dei politici. La Regione si è costituita parte civile contro Formigoni, non lasciamo solo. Maroni ha ancora tempo e vogliamo si attivi subito”