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Smog: Legambiente, nel 2019 migliora qualità aria Lombardia

Smog: Legambiente, nel 2019 migliora qualità aria Lombardia

Grazie all'autunno piovoso, il 2019 si chiude con la qualità dell'aria nettamente migliorata in Lombardia rispetto all'anno precedente. Tuttavia 7 capoluoghi di provincia su 12 restano fuori legge quanto a giorni di superamento della soglia critica; ma nessuno ha registrato valori medi annui al di sopra della soglia di riferimento europea. Questo, in sintesi, il quadro tracciato da Legambiente. Ci sono stati forti miglioramenti a Milano, ma anche a Bergamo, Monza e nei capoluoghi pedemontani, quadro peggiore nelle città della 'Bassa' zootecnica. La notizia negativa, però, riguarda l’inizio del 2020, che fa prevedere una situazione prolungata di allarme per lo smog. Nel 2019, fa sapere Legambiente, nessun capoluogo di provincia lombardo ha registrato valori medi annui di inquinamento superiori alla soglia di riferimento europea, pari a 40 microgrammi al metro cubo di aria per lepolveri sottili.

Milano è tra le città che nel corso degli ultimi anni hanno fatto registrare i più marcati miglioramenti, anche per merito delle misure anti-traffico adottate dall’amministrazione meneghina: dal 2008 la pollution charge - area C e, da quest'anno, l'area B - low emission zone, hanno sicuramente contribuito a migliorare l’aria deimilanesi, anche al netto del grosso aiuto venuto dalmeteo. "Il trend per gli inquinanti è positivo per tuttala Lombardia, ma ci sono delle differenze", rileva Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia. "Milano è la città in cui la qualità dell’aria è migliorata maggiormente, se si considera che nei primi anni del secolo, prima dell’introduzione delle misure di limitazione deltraffico, era comune misurare medie di PM10 anche superiori ai 50 microgrammi/mc, mentre nell’anno che si chiude abbiamo di poco superato i 30, dunque ben sotto la soglia europea". Il miglioramento è stato molto meno rilevante nei capoluoghidella ‘Bassa’, da Cremona a Brescia, Mantova e Pavia, dove tra le maggiori cause di inquinamento pesa sicuramente molto di più il numero eccessivo di grandi allevamenti e gli spandimenti di liquami, su cui finora gli sforzi sono stati insufficienti’. Guardando alla classifica per i capoluoghi, Milano, con Pavia e Cremona, sono le città con l’aria peggiore (32 microgrammi/mc come dato medio annuo), seguite a brevissima distanza da Brescia, Mantova e Lodi. Sono invece Lecco e Sondrio le città in cui si respira meglio, nonostante daqueste parti si faccia un grande impiego di stufe e camini a legna o a pellet. In posizione intermedia, ma in netto miglioramento, sono gli altri capoluoghi pedemontani, Monza, Bergamo, Como e Varese. Nessun capoluogo supera la ‘soglia legale’ stabilita a livello europeo per il parametro della media annua di polveri sottili.

 

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