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Uccisero un ragazzo in rissa tra bande, 24 arresti nel Milanese

Uccisero un ragazzo in rissa tra bande, 24 arresti nel Milanese

Ventiquattro ragazzi, di cui cinque minori, sono stati arrestati per la rissa tra bande giovani del 29 settembre 2021 a Pessano con Bornago, in provincia di Milano, durante la quale fu ucciso a coltellate il 21enne Dimitry Simone Stucchi. In particolare, i carabinieri hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare, emesse rispettivamente dal gip per i minorenni e da quello ordinario, nei confronti di cinque minori (di cui due destinatari di custodia in carcere, due di collocamento in comunita' e uno dell'obbligo di permanenza in casa) e diciannove maggiorenni (di cui sette destinatari di custodia in carcere e dodici agli arresti domiciliari).

Devono rispondere di concorso in omicidio, rissa aggravata, lesioni personali e altri reati

Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di concorso in omicidio, rissa aggravata, lesioni personali, detenzione illecita di sostanza stupefacente, tentata estorsione in concorso e porto di armi od oggetti atti ad offendere. Le indagini dei militari della compagnia di Pioltello e del nucleo investigativo di Milano avevano ricostruito che due bande, una proveniente da Vimercate (Monza Brianza) e l'altra di Pessano con Bornago, si erano date appuntamento per un regolamento di conti scaturito da divergenze legate alla cessione di una partita di sostanza stupefacente. A scatenare la rissa, secondo quanto ricostruito, una partita di droga pagata con soldi che si sono rivelati falsi.

Un 17enne sarebbe l'autore dell'accoltellamento

Sarebbe stato un 17enne italiano con origini nordafricane il giovane che ha accoltellato e ucciso il 21enne Dimitry Simone Stucchi durante la maxi rissa tra bande giovanili del 29 settembre 2021 a Pessano con Bornago (Milano). E' quanto hanno ricostruito le indagini dei carabinieri della compagnia di Pioltello e del nucleo investigativo di Milano, coordinati dalla procura per i minorenni e quella ordinaria. "E' il principale indiziato dell'omicidio di Stucchi, essendo stato identificato come colui che ha inferto la prima coltellata e che ha poi continuato a colpirlo" insieme "a non meno di altre tre persone, una volta che il ragazzo si era accasciato a terra", si legge nell'ordinanza del gip del tribunale per i minorenni, Nicoletta Cremona. Tra gli indizi nei confronti dell'allora 17enne, diventato maggiorenne pochi mesi dopo i fatti, ci sono le dichiarazioni di altri partecipanti alla rissa e anche tracce del suo dna sul coltello ritenuto l'arma del delitto. "Sembrava veramente una tigre, con un balzo ha raggiunto Simone. Con il braccio sinistro lo ha afferrato alla testa e con la mano destra, nella quale aveva un coltello, lo ha colpito all'altezza delle costole sul fianco", e' il racconto di un ragazzo contenuto nell'ordinanza.

Maxi rissa, la chiamata a raccolta con armi da taglio mazze e pietre

In prima linea nella maxi rissa Davide Colombi e Youssef Mahmoud Elsayed Ali Mahmoud Elgendi: i due, ora in cella, avrebbero 'chiamato a raccolta' i componenti del rispettivo gruppo sollecitandoli a presentarsi la sera del 29 settembre 2021 al parco Giramondo di Pessano, armati di bastoni, armi da taglio, mazze, pietre e bottiglie di vetro per affrontarsi in uno "scontro violento" nel quale e' stato ucciso Simone Stucchi, allora 24enne. Tra le due fazioni, emerge dall'ordinanza, c'erano da tempo rapporti "tesi".

Maxi rissa e accoltellamento, "incapaci di trattenere le pulsioni violente"

Sarebbero "incapaci di trattenere le rispettive pulsioni violente, pronti a sfogarle nel lancio di oggetti contro propri coetanei o nel colpirli con calci e pugni, affascinati dall'uso delle armi e dall'adrenalina del contatto fisico. Il tutto, per salvaguardare i profitti ricavabili dal traffico di stupefacenti e la riscossione dei crediti a esso legati". Lo scrive il gip Luca Milani nel provvedimento con cui sono stati arrestati 19 giovani maggiorenni per la rissa tra bande nel milanese, in cui nel settembre 2021 e' morto un 21enne. Per il giudice, "hanno agito in totale spregio per la vita umana, mossi dall'intento becero"

"Lo spaccio di droga rappresenta il collante dei loro interessi illeciti"

Il gip Milani, oltre a sottolineare "la facilita' con la quale i membri di uno schieramento, cosi' come quelli dell'altro, sono stati chiamati a raccolta dagli organizzatori della rissa e si sono messi a loro disposizione, pronti ad arrecare gravi danni fisici agli avversari", ha osservato come anche mesi dopo la morte di Dimitry Simone Stucchi, "non sembra che i protagonisti della rissa abbiano assunto consapevolezza della gravita' delle loro azioni, tenuto conto che, ad alcune settimane di distanza dai fatti, molti di loro, intercettati, apparivano preoccupati delle conseguenze delle indagini a loro carico piu' che del danno procurato ai famigliari" del loro amico ucciso. La prosecuzione del traffico illecito di sostanze stupefacenti nella zona di Pessano fa ritenere al gip come "lo spaccio di droga continui a rappresentare per gli indagati il collante intorno al quale concentrare i rispettivi interessi illeciti: un elemento che, come si e' visto, aveva costituito il casus belli del violento scontro" e che e' stato confermato dal sequestro di diverse "tipologie di droghe" ritrovate a casa dei giovani nel corso di perquisizioni effettuate in fase di indagine.

"Gli aggressori volevano sfogare nei confronti del nemico quanta piu' violenza possibile"

 Volevano "sfogare nei confronti del nemico quanta piu' violenza possibile" al punto da continuare a colpire Simone Stucchi anche quando si era accasciato sul marciapiede, inerme. E' quel che emerge dall'ordinanza.

I racconto di uno dei partecipanti alla rissa: "Simone arrancava, aveva vari tagli al fianco. Lo hanno raggiunto e lo hanno accoltellato"

Il racconto di quei drammatici momenti e' riportato nell'ordinanza eseguita oggi dai carabinieri. Chi parla e' uno dei 12 ragazzi finiti ai domiciliari:" Mentre continuavano a lanciarci oggetti e la nostra fuga non si arrestava, Simone, alzando la maglia, ci faceva notare di essere stato colpito con un 'arma da taglio che, almeno inizialmente, ho creduto potesse trattarsi di una bottiglia rotta" "Notavo che aveva vari tagli all'altezza del fianco, forse il destro, dal quale fuoriusciva del sangue. Considerato che arrancava e non riusciva piu' a correre, l'ho aiutato sorreggendolo per continuare la nostra fuga dato che il gruppo degli altri ragazzi continuava ad inseguirci. Purtroppo - ha proseguito - ad un certo punto, sentivo Simone sempre piu' affaticato e pesante ed io non riuscivo fisicamente a sorreggerlo e, notando che stavano quasi per raggiungerci, e temendo che io stesso potessi essere ferito in modo grave, istintivamente l'ho lasciato ed ho continuato a correre verso il nostro gruppo. Tuttavia, dopo qualche metro, forse 5/6 metri, mi fermavo e notavo che Simone si era accasciato sul marciapiede e veniva raggiunto da due/tre persone dell'altro gruppo che continuavano ad aggredirlo benche' ormai inerme avendo la sensazione, dai loro gesti, che stessero accoltellandolo".

 

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