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Milano
Uomo annegato nel Milanese nel 2009, assolto il suo aggressore

Uomo annegato nel Milanese nel 2009, assolto il suo aggressore

La Corte d'Assise di Milano ha assolto il 39enne originario della Romania, ritenuto responsabile, con altri complici al momento sconosciuti, di omicidio preterintenzionale oltreche' di tentata rapina per la morte del guardiano del 'Laghett di Amis' di Bareggio, nel Milanese. Come ricostruisce Ansa, la vittima, Vincenzo Sarullo, si getto' ed annego' nel lago nel disperato tentativo di salvarsi dai suoi rapinatori che lo avevano brutalmente aggredito.

 

Bareggio, Marius Elvis Draghici assolto per mancanza di prove

Stamane i giudici, presieduti da Ilio Mannucci Pacini, hanno cosi' scagionato Marius Elvis Draghici, ritenendo la mancanza di prove. Il pm Giovanni Tarzia aveva chiesto 11 anni di carcere. "Dopo tanti anni e' un sollievo per il mio assistito - ha spiegato il difensore, Roberto Rovere Querini, - considerando anche che e' stato un anno e mezzo in carcere ed e' stato espulso per 5 anni dall'Italia. Questo e' stato un processo indiziario e debbo dire che di fronte a una serie di elementi, quella di oggi e' stata una decisione coraggiosa". Le motivazioni saranno depositate entro 60 giorni. L'uomo, soprannominato 'U turcu', come si legge nel decreto di rinvio a giudizio disposto dal gup Guido Salvini, in base anche al suo Dna ritrovato su un passamontagna ritrovato ai margini dell'area, era stato ritenuto uno dei responsabili della morte del custode.

Bareggio, l'aggressione al laghetto a scopo di rapina e la fuga nel lago della vittima

Secondo l'imputazione con altri complici nomadi "non identificati", nella notte tra il 15 e il 16 giugno 2009, dopo aver scavalcato la recinzione del "carpodromo", ossia l'impianto di pesca sportiva, avrebbe tentato di entrare nell'abitazione di Sarullo per rapinarlo. Il 39enne, sorpreso con i suoi complici, avrebbe aggredito il custode con una trave ed un bastone chiodato. La vittima nel "tentativo di sottrarsi alla violenta e brutale aggressione" si tuffo' "nelle acque dell'adiacente laghetto, unica possibile via di fuga", dove, a causa delle ferite mori' annegato.

Mentre la banda fuggi' dopo l'intervento del gestore dell'impianto, Draghici e' stato rintracciato solo l'anno scorso quando, come ha spiegato il suo difensore, e' ritornato in Italia dalla Romania, il suo Paese di origine dove si trovava dopo essere stato espulso. Per la vicenda, nel 2010, erano state arrestate altri quattro romeni, nei cui confronti il pm Tarzia, che si e' ritrovato a dover affrontare la vicenda ritornata sul suo tavolo a dibattimento gia' cominciato, ha chiesto l'archiviazione.

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