Viaggio a Tokyo, nuovo rinvio per l’udienza del processo a Maroni - Affaritaliani.it

Milano

Viaggio a Tokyo, nuovo rinvio per l’udienza del processo a Maroni

L’avvocato Domenico Aiello ha di nuovo presentato un’istanza di legittimo impedimento per motivi di salute

Viaggio a Tokyo, nuovo rinvio per l’udienza del processo a Maroni

Il suo avvocato non sta bene e perciò rischia di saltare ancora una volta l'udienza del processo milanese a carico del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, imputato per le presunte pressioni che sarebbero state esercitate sui vertici della società Expo per favorire una sua ex collaboratrice nella missione istituzionale a Tokio dei primi giorni del giugno 2014. Domenico Aiello, difensore del governatore lombardo, ha infatti presentato questa mattina ai giudici della quarta sezione penale di Milano richiesta di rinvio del processo per un suo legittimo impedimento legato a motivi di salute. E' la seconda volta consecutiva che il legale di Maroni presenta una richiesta di legittimo impedimento dovuto a ragioni di salute. Lo aveva già fatto in occasione della scorsa udienza, il 16 marzo scorso: la sua istanza venne accolta dal Tribunale e il procedimento rinviato a domani. La sua nuova istanza sarà valutata domani mattina dal collegio presieduto da Maria Teresa Guadagnino che con ogni probabilità disporrà un nuovo rinvio all'udienza già fissata per il 27 aprile. 

Due i reati contestati a Maroni dal pm Eugenio Fusco. L'accusa più grave è quella di induzione indebita ed è legata alle presunte pressioni che il governatore lombardo avrebbe esercitato attraverso il capo della sua segreteria politica, Giacomo Cirello (anche lui sul banco degli imputati del processo milanese), sull'ex direttore generale di Expo, Christian Malangone (già condannato in abbreviato a 4 mesi) e sui altri manager della società. Il motivo? Ottenere da Expo il pagamento del viaggio in Giappone - circa 6.500 euro - per Maria Grazia Paturzo, sua ex collaboratrice al Viminale e, secondo l'accusa, a lui legata da "una relazione sentimentale". Maroni si è sempre difeso, denunciando di essere finito sotto processo per "un viaggio mai fatto". In effetti né lui nè la sua collaboratrice Paturzo non partirono mai alla volta del Giappone: la missione saltò all'ultimo, con il governatore che decise di recarsi a Berna, in Svizzera, inviando a Tokio l'allora suo vice, Mario Mantovani. Maroni è anche imputato di turbata libertà nella scelta del contraente perchè avrebbe favorito anche un'altra sua ex collaboratrice ai tempi del Ministero dell'Interno: Mara Carluccio, ora imputata insieme a lui, avrebbe ottenuto in modo illegittimo un contratto cucito "su misura" per lei da Eupolis, società regionale che si occupa di formazione professionale. E sarebbe stato il governatore, sempre secondo l'accusa, a pilotare il bando di gara per far ottenere un incarico pubblico a una donna che non aveva i requisiti necessari per ricoprirlo. L'ex direttore generale di Eupolis, Alberto Brugnoli, ha già patteggiato 8 mesi. Sul banco degli imputati, accanto a Maroni, Ciriello e Carluccio, c'è anche l'ex segretario generale del Pirellone, il leghista Andrea Gibelli, poi nominato presidente di Ferrovie Nord Milano. 








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