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Auto e Motori
Auto elettriche: costo medio di 1200 euro l’aquisto di wallbox “intelligenti”

In media, un dispositivo di ricarica “intelligente” per auto elettriche, costa 1.200 euro. È quanto emerge da un’analisi effettuata da Arera (l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) su 225 dispositivi prodotti da 24 aziende, con potenze da 2 a 350 kw. Apparati che vanno dalle wallbox casalinghe alle colonnine stradali, dalla ricarica slow e quick (l’86% degli apparati) a quelle fast e ultra-fast. I prezzi spaziano dai 700 euro dei dispositivi ideati per le famiglie, agli oltre 80 mila per le ricariche ultra-veloci ad uso degli operatori professionali di ricarica, con un prezzo unitario per ogni kw installato che va da 36 a 580 euro, in relazione alla velocità di ricarica. Dalla ricerca emerge che gran parte degli apparati sono dotati di funzionalità in continua evoluzione e interessanti sia per l'automobilista sia per il sistema elettrico, dal momento che le infrastrutture di ricarica rappresentano il punto di snodo essenziale per consentire una benefica interazione tra veicoli e reti elettriche. Ma ci sono anche elementi da approfondire sulla sostenibilità dei consumi in stand-by. La ricerca ha riguardato le caratteristiche tecniche ed economiche dei sistemi di ricarica disponibili sul mercato per l'acquisto da parte di consumatori, aziende, amministrazioni pubbliche o gestori di punti di ricarica. L’offerta di mercato risulta particolarmente ricca per i segmenti Slow e Quick (cioè fino a 22 kW erogati in corrente alternata) con un totale di 193 dispositivi (l’86% del totale), dove opera il 78% delle imprese considerate.

Ben diversa è la situazione per i dispositivi a potenza maggiore, dove nel segmento Fast operano solo 9 aziende e in quello Ultra-fast 6, la metà delle quali offrono dispositivi che erogano solo in corrente continua. Nel rapporto di Arera sono state analizzate anche le caratteristiche ‘smart’ dei dispositivi di ricarica, cioè la loro capacità di interagire telematicamente con un soggetto esterno, per trasmettere i dati relativi alla quantità di energia scambiata col veicolo. Nel 2020 soltanto un terzo dei dispositivi censiti risulta possedere queste caratteristiche smart: (35% nei segmenti Slow, Quick e Fast e 42% nel segmento Ultra-Fast), ma la situazione è in rapido miglioramento, anche grazie alla spinta esercitata dall’Autorità tramite l’azione di stimolo allo sviluppo di nuova normativa tecnica e l’avvio dal prossimo 3 maggio della sperimentazione per favorire la ricarica in luoghi privati. In conclusione, il mercato dei dispositivi di ricarica per veicoli elettrici mostra una competizione particolarmente vivace nei segmenti caratterizzati da potenze di ricarica medie e basse, dominati da dispositivi a corrente alternata, e particolarmente interessanti per il mercato consumer (singole abitazioni o condomini), per il micro-business (es. studi professionali, autorimesse), per le flotte aziendali e per gran parte dei mercati Ho-Re-Ca1 e della distribuzione moderna organizzata. Proprio questi dispositivi saranno utilizzati per attrezzare la larghissima maggioranza (ben oltre il 90%) dei punti di ricarica di cui si doterà il nostro Paese nei prossimi dieci anni. Diversa è la situazione nei segmenti di mercato dedicati ai punti di ricarica veloce e, soprattutto, ultra-veloce, dove risulta ancora operare un numero di aziende nettamente più ristretto (meno del 50% di quelle presenti nei precedenti settori).

(RMMedia) 

 

 

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