Auto usate battono le nuove: a luglio vendute più del doppio - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 07:42

Auto usate battono le nuove: a luglio vendute più del doppio

Nel mercato auto italiano a luglio 2025 l’usato cresce più del nuovo: ogni 100 auto immatricolate, ne sono state vendute 226 usate. Boom dell’ibrido e calo diesel.

Redazione Motori

Se c’è un settore che a luglio ha tenuto saldamente il volante del mercato, è quello dell’usato.

In un’estate tiepida per l’automotive, i numeri raccolti da ACI parlano chiaro: ogni 100 vetture nuove immatricolate, ne sono passate di mano ben 226 usate. Un rapporto impressionante, che ribalta le prospettive di un settore da tempo sotto pressione tra transizione ecologica, incentivi ballerini e un’inflazione che ancora incide sulle scelte delle famiglie.

Nel dettaglio, secondo i dati ufficiali del bollettino Auto-Trend pubblicato da ACI, a luglio 2025 il mercato dell’usato ha registrato un +4,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Le auto sono cresciute del 3,9%, le moto del 6%. Non solo: nei primi sette mesi dell’anno, l’aumento dei passaggi di proprietà è stato del 2,3% per tutti i veicoli, del 2,1% per le auto e del 3,2% per le due ruote. Numeri che raccontano una tendenza sempre più marcata: il cittadino medio, quando può scegliere, preferisce una buona auto usata anziché una nuova da finanziare a lungo termine.

Un altro dato che merita attenzione è il tasso unitario di sostituzione, ovvero quante auto vecchie vengono radiate rispetto a quelle nuove immatricolate. A luglio è stato di 0,84: significa che per ogni 100 nuove auto entrate in circolazione, solo 84 sono state tolte dalla strada. Nei primi sette mesi del 2025 il rapporto scende ancora: 71 auto radiate ogni 100 nuove. In altre parole, il parco circolante continua ad allargarsi, e con lui i problemi legati alle emissioni e alla sicurezza stradale.

Ma se le auto cambiano proprietario più che mai, cambia anche il modo in cui vengono scelte. L’ibrido, soprattutto quello a benzina, sta diventando protagonista del mercato dell’usato. A luglio ha raggiunto una quota del 10%, in crescita del 34,8% rispetto all’anno scorso. Un segnale che gli italiani iniziano a fidarsi della tecnologia ibrida anche fuori dal nuovo, complici probabilmente i minori consumi e il crescente numero di modelli disponibili.

Più timido l’avanzamento dell’elettrico, che si ferma all’1,1% di quota pur segnando un +27,6%. Segno che le barriere restano alte: costi, autonomia percepita e rete di ricarica ancora disomogenea frenano la svolta green. Chi ha scelto l’elettrico nuovo, per ora, tende a tenerselo.

Sul fronte opposto, il diesel continua la sua lenta ritirata. Nei minipassaggi cioè i trasferimenti temporanei a nome del concessionario resta dominante, con il 44,1% di quota, ma è in netto calo rispetto al 48,2% dello scorso anno. A guadagnare terreno sono soprattutto le ibride, anche quelle a gasolio, che pur restando marginali (2,8%) hanno segnato un +56,9% nei minipassaggi.

Un altro dato sorprendente arriva dalle radiazioni, crollate a luglio del 14,5% per le auto. Soprattutto le demolizioni sono in forte calo (-22,8%), mentre le esportazioni di veicoli usati all’estero sono aumentate del 13%. Questo significa che molte auto che in passato sarebbero finite al macero oggi trovano nuova vita fuori dai confini italiani.

Tutti segnali di un mercato che si muove in modo dinamico, ma che riflette anche le incertezze del presente. L’acquisto di un’auto usata è spesso una scelta di buon senso, di equilibrio economico e di adattamento al contesto. Meno impegno finanziario, meno rischi di svalutazione, e — per chi sa scegliere — buone opportunità tecnologiche a prezzi accessibili.

In attesa di un piano incentivi strutturato, e di una vera accelerazione nella transizione elettrica, è il mercato dell’usato a trainare la mobilità privata in Italia. E a ricordarci, numeri alla mano, che l’auto non è solo un bene di consumo, ma un termometro sensibile dello stato economico e culturale del Paese.