Renault cambia il metodo contabile per Nissan: perdita da 9,5 miliardi ma nessun impatto sui dividendi - Affaritaliani.it

Auto e Motori

Renault cambia il metodo contabile per Nissan: perdita da 9,5 miliardi ma nessun impatto sui dividendi

Dal 30 giugno 2025, Renault valuta la sua quota in Nissan al fair value: una svolta contabile che non tocca cassa né dividendi, ma aggiorna il bilancio.

Certe trasformazioni, pur essendo invisibili a chi guida una Renault o una Nissan, raccontano molto del modo in cui si muovono i grandi gruppi automobilistici globali.

Dal 30 giugno 2025, Renault Group ha ufficialmente adottato un nuovo metodo di contabilizzazione per la sua partecipazione in Nissan, cambiamento che impatta il bilancio in maniera significativa, ma non altera né i rapporti con il partner giapponese né la strategia industriale comune. È un passaggio tecnico, certo, ma non privo di conseguenze: la perdita stimata è di 9,5 miliardi di euro. Tuttavia, l’operazione è stata strutturata per non avere effetti sulla liquidità del gruppo, né sul calcolo dei dividendi.

Finora, la partecipazione in Nissan era iscritta a bilancio con il metodo del patrimonio netto. Da fine giugno, invece, Renault ha scelto di trattarla come un asset finanziario valutato al fair value, ovvero secondo il valore di mercato delle azioni Nissan. Questo significa che d’ora in poi il valore della quota sarà allineato al prezzo delle azioni sul mercato, in un’ottica di maggiore trasparenza e coerenza rispetto all’evoluzione dei rapporti tra i due costruttori.

Il passaggio non è casuale. Come spiegato dal gruppo francese, la revisione del metodo contabile deriva da modifiche nelle modalità con cui Renault esercita i propri diritti di governance in Nissan. Una scelta legata anche all’assetto dell’Alleanza Renault-Nissan, che negli ultimi anni ha visto una graduale evoluzione verso un rapporto più flessibile, meno vincolato da partecipazioni incrociate rigide e più focalizzato su progetti condivisi su basi industriali.

L’impatto più immediato del cambio di metodo riguarda la svalutazione della partecipazione, che sarà registrata nel conto economico come “altri proventi e oneri di gestione”. La cifra di 9,5 miliardi di euro rappresenta la differenza tra il valore attuale a bilancio e la quotazione Nissan al 30 giugno, con l’aggiunta del riciclo delle riserve di conversione e delle coperture di investimento netto legate ai titoli Nissan.

Questa perdita, per quanto imponente sulla carta, non si traduce in esborsi reali. Non influisce sulla cassa, né modifica le politiche di remunerazione degli azionisti. E soprattutto, una volta effettuata la rettifica, le future variazioni del valore di Nissan saranno contabilizzate nel patrimonio netto, senza più intaccare il risultato operativo. In termini contabili, è un modo per isolare gli effetti della volatilità di mercato e rendere il bilancio più aderente al valore reale delle partecipazioni, senza che questo condizioni la gestione industriale.

La portata della decisione va però letta anche in chiave strategica. Renault e Nissan restano partner, come dimostrano i progetti congiunti annunciati il 31 marzo 2025, volti a rafforzare la collaborazione in ambiti chiave come la tecnologia elettrica, la connettività e la guida autonoma. Nessun cambio di rotta, insomma, sul piano operativo. Al contrario, questo nuovo assetto consente ai due gruppi di gestire in modo più efficiente le rispettive attività, mantenendo flessibilità e autonomia, ma puntando al tempo stesso su sinergie concrete e orientate al valore.

Nel linguaggio tecnico degli analisti, si tratta di un approccio “pragmatico e business-oriented”. In parole più semplici, è il tentativo di costruire una partnership che non dipenda più da formule azionarie complesse, ma da risultati industriali misurabili e condivisi. Una direzione che tiene conto dell’evoluzione del settore automobilistico, dove rapidità, scalabilità e apertura agli ecosistemi esterni contano più del controllo rigido.

Renault, nel compiere questo passo, si allinea a una visione più moderna della gestione finanziaria. Valutare al fair value significa accettare la logica del mercato, ma anche proteggere il bilancio da distorsioni future. E lo fa mantenendo intatti i legami strategici con Nissan, con cui condivide ancora gran parte dello sviluppo industriale e tecnologico.

In definitiva, il cambio contabile è solo un nuovo capitolo di una lunga collaborazione che guarda al futuro. Un futuro in cui, forse, contano meno le quote e più i progetti. E Renault sembra averlo capito.