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Nessun senso di colpa per le sofferenze dei Rom. Di Ernesto Vergani

Da sempre la sofferenza dei bambini e in particolare la pedofilia, proprio perché hanno oggetto individui che hanno fiducia nel prossimo e tutte le potenzialità del futuro, sono il peggio dell'orrore. Per questo a un cittadino democratico dovrebbe suonare incerto, con tutto il rispetto per il valore morale universale di Papa Francesco, quanto da lui pronunciato davanti a 5mila nomadi delle etnie rom e sinti: "E' colpa nostra se i vostri bimbi soffrono".

Francesco ha aggiunto parole disperate: "I bambini muoiono di freddo o tra le fiamme, o diventano oggetti in mano a persone depravate…". Per completezza il Papa ha anche parlato di fine dei pregiudizi e della xenofobia e ha invitato i rom a utilizzare le potenzialità del progresso.
Cattolico o credente, agnostico o ateo, un cittadino che rispetta la legge non ha alcuna colpa e non deve sentirsi in colpa per la condizione dei nomadi. Se la democrazia funziona, essi saranno integrati, come è principalmente avvenuto   in Spagna attraverso l'istruzione, la casa e il lavoro. Democrazia però significa anche senso di responsabilità, libertà dell'individuo, anche nel procreare e controllare le nascite. Come significa obbligatoriamente ricevere istruzione, non una casa e un lavoro. Che sono il risultato di una conquista.
E il concetto di famiglia rom? Sono state scritte pagine e pagine introduttive al Sinodo della famiglia. Risultato: i preti potranno decidere caso per caso se dare la comunione a un divorziato non sposato…  Sui gay - anch'essi nella storia al pari dei rom discriminati -   il Sinodo ha ribadito che non ci sono fondamenti per analogie neppure remote con il matrimonio e la famiglia.
E non poteva mancare il link coi paesi poveri, e si pensi qui alle analogie con  la questione della responsabilità e al controllo delle nascite, ma anche ai migranti con quattro/cinque minori al seguito, che vagano da un paese all'altro dell'Europa: "Il Sinodo ritiene del tutto inaccettabile - si legge nella relazione - che le chiese locali subiscano delle pressioni in questa materia e che gli organismi internazionali condizionino gli aiuti finanziari ai paesi poveri all'introduzione di leggi che istituiscano il matrimonio fra persone dello stesso sesso".

Ernesto Vergani