Politica

2024, scontro mediatico (di nuovo) Meloni-Schlein. Ma attenti a Conte...

di Alessandro Amadori*

Europee 2024: le previsioni sui seggi all'EuroParlamento partito per partito

Legge di Bilancio e “Made in Italy 2030” le altre due sfide del nuovo anno

 

Con l’arrivo del nuovo anno, è naturale che si formino delle aspettative, anche per quanto riguarda la politica. Ma, per cominciare, che cosa auspicano per se stessi, gli italiani, nel corso del 2024? Il principale augurio (fonte: Istituto Piepoli) è di avere buona salute (43%), seguito da un aumento del reddito (17%), a pari merito con un maggiore successo nel lavoro o negli studi (17%). E che cosa chiedono, invece, alla politica? In primo luogo, a parte la fine delle guerre in corso, meno tasse per cittadini e imprese (29%), la stabilità di governo (17%), un’accelerazione sulle riforme istituzionali che possono rendere più efficiente il nostro Paese (13%). Il sentimento dominante, nell’opinione pubblica, è la speranza (43%). 

Ma la politica di per se stessa, quali sfide dovrà affrontare nel nuovo anno? In primo luogo, quella di rispondere alle richieste dei cittadini che abbiamo appena ricordato: meno tasse, più stabilità, semplificazione e snellimento del nostro apparato burocratico. Poi, tre grandi appuntamenti.

Il primo riguarda la Legge di Bilancio 2024, che rappresenta la prima manovra economica scritta per intero dal Governo Meloni. Questa legge dovrebbe introdurre alcune importanti misure  per stimolare la crescita economica, come il taglio del cuneo fiscale, l’adeguamento delle pensioni all’inflazione, il congelamento delle tasse sulla plastica e lo zucchero, il bonus per le rette degli asili nido.

Il secondo concerne la definizione della nuova visione strategica di politica industriale “Made in Italy 2030”, che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy intende elaborare entro la prima metà del 2024. Questa visione si propone di agganciare i settori tradizionali di forza del sistema produttivo italiano alle trasformazioni digitali, tecnologiche, ambientali e geoeconomiche in corso.

Il terzo, il più importante, è rappresentato dalle elezioni europee 2024, che si terranno tra il 23 e il 26 maggio in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea. Queste elezioni saranno decisive per gli equilibri comunitari e per il ruolo dell’Italia nel contesto europeo. La legge elettorale italiana prevede un sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 4% e circoscrizioni plurinominali. In pratica, avremo quattro mesi  di campagna elettorale “latente”, prima del vero e proprio mese elettorale di maggio. Quali saranno le strategie dei partiti (ognuno dei quali proverà inevitabilmente a battere bandiera propria)? In generale, possiamo fare le seguenti considerazioni.

Fratelli d’Italia punterà a confermare il suo ruolo di primo partito della coalizione di centrodestra e di principale forza sovranista in Europa, sfruttando il consenso ottenuto dal governo Meloni e la leadership carismatica di Giorgia Meloni. Il partito potrebbe conquistare fino a 25 seggi, in forte crescita rispetto ai 5 del 2019.

Il Partito Democratico cercherà di recuperare il terreno perso nelle ultime elezioni nazionali e di presentarsi come l’unica alternativa credibile al governo Meloni, puntando sul rinnovamento interno guidato dalla segretaria Elly Schlein e sulla sua vocazione europeista. Il partito potrebbe ottenere una ventina di seggi, in linea con i 19 del 2019.

Il Movimento 5 Stelle proverà a rilanciare la sua immagine affidandosi comunque alla figura di Giuseppe Conte, anche nell’ipotesi che l’ex premier non fosse candidato. Il M5S potrebbe raggiungere i 14-15 seggi, un numero non lontano da quello del 2019.

La Lega dovrà cercare di rafforzare la sua identità e il suo programma, soprattutto sulle questioni della sicurezza, dell’immigrazione e dell’autonomia. Il partito potrebbe collocarsi attorno ai 10 seggi, in calo rispetto ai 28 del 2019.

Forza Italia e Azione si giocheranno lo spazio del centro moderato, proponendosi come forze riformiste e liberali, favorevoli all’integrazione europea e al dialogo con le altre forze politiche. I due partiti potrebbero ottenere tra i 6 e i 4 seggi ciascuno, in aumento rispetto ai 3 e ai 2 del 2019.

Infine, Italia Viva e +Europa tenteranno di superare la soglia di sbarramento del 4%, puntando sulle figure di Matteo Renzi e di Emma Bonino, e sui temi dell’innovazione, dell’ambiente e dei diritti civili. I due partiti potrebbero ottenere tra i 3 e i 2 seggi ciascuno, in calo rispetto ai 4 e ai 3 del 2019.

Il tutto nel quadro di una crescente polarizzazione della comunicazione politica, con un prevedibile grande scontro mediatico fra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. E con Conte che potrebbe a sua volta avvantaggiarsi dei toni presumibilmente accesi che ci aspettano.

*politologo e sondaggista