Politica

Elezioni sondaggi, i seggi alla Camera e al Senato di ogni partito. La mappa

Elezioni sondaggi, Centrodestra a valanga nei collegi, Centrosinistra a rischio anche nelle città e nelle zone rosse

Elezioni sondaggi, elaborazione BiDiMedia sul voto del 25 settembre


Il prossimo 25 settembre gli italiani sono chiamati alle urne con la legge elettorale nota come “Rosatellum“, che prevede l’assegnazione di un terzo dei seggi tramite collegi uninominali. Essendo i restanti 2/3 degli eletti attribuiti tramite proporzionale, i collegi saranno essenziali per determinare la maggioranza assoluta necessaria per governare o, addirittura, una eventuale maggioranza qualificata. Andiamo a vedere chi vincerebbe oggi nei collegi secondo BiDiMedia.

 

La proiezione è basata sull’ultimo sondaggio nazionale BiDiMedia del 19/8, ripartendo il voto su base locale in base allo storico elettorale e dei sondaggi BiDiMedia.

La mappa dei collegi: domina il Centrodestra

Come si può vedere dalla mappa, il Centrodestra grazie al distacco nazionale di circa 16 punti sul Centrosinistra, vincerebbe oggi la stragrande maggioranza dei collegi. La nostra proiezione ne assegna alla coalizione di Destra infatti 189 su 221 (l’86%), contando sia quelli sicuri che quelli tendenti a destra o con vantaggio minimo. Il Centrosinistra ne vincerebbe appena 28, tutti concentrati in due macroaree: le ex “regioni rosse” del Centro-Nord (Toscana ed Emilia-Romagna) e le aree urbane delle 4 grandi metropoli italiane (Roma, Milano, Napoli e Torino), oltre ai seggi particolari del Trentino-Alto Adige del Senato, caratterizzati dalla presenza delle liste delle minoranze linguistiche che scompaginano i valori nazionali e che a loro volta otterrebbero 4 collegi.

Il resto dell’Italia è interamente colorato di blu, quasi del tutto blu scuro, cioè collegi con ampio vantaggio del Centrodestra: una dominanza che come vedremo può portare la coalizione conservatrice ad un’ampia maggioranza parlamentare.

Solo Centrodestra, Centrosinistra e minoranze linguistiche hanno la possibilità di vincere seggi all’uninominale. La scarsa forza di M5S e “Polo Liberale” infatti non consente a queste liste di essere prime in alcun collegio. Ricordiamo che questa proiezione non tiene conto della “forza” dei candidati all’uninominale ma al tempo stesso facciamo presente che nel 2018 i trend furono assolutamente nazionali e solo in sparuti collegi (ad esempio Bologna con Casini ed Errani) si è vista una differenza  statisticamente significativa in base all’effettiva forza o debolezza dei candidati.

Quella attuale è una proiezione molto migliore per il Centrodestra rispetto alla nostra precedente analisi sui collegi; ciò è dovuto principalmente alla rottura di Calenda con il Centrosinistra, fenomeno che ha causato la perdita di circa 25 collegi e un ulteriore indebolimento di PD e alleati nelle aree urbane.

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Stanti questi risultati (il sondaggio su cui è calcolata la distribuzione del proporzionale potete trovarlo qui), ad oggi il Centrodestra otterrebbe una maggioranza parlamentare ampia: 249 seggi alla Camera e 125 al Senato. Si tratta di numeri molto vicini alla maggioranza qualificata dei 2/3 dei seggi (266 alla Camera, circa 133 al Senato, senza contare i Senatori a vita) che consentirebbe alla coalizione guidata ormai da Giorgia Meloni di poter approvare modifiche alla Costituzione senza dover passare dalla ghigliottina del referendum confermativo.

Il Centrosinistra sarebbe prima forza di opposizione con 100 seggi alla Camera, mentre i 5 Stelle, attuale gruppo di maggioranza relativa, si dovrebbero accontentare di soli 26 seggi alla Camera. I liberali di Azione-Italia Viva non sono premiati dalla scelta di andare da soli: stanti gli attuali dati BiDiMedia, Calenda e Renzi avrebbero una risicata truppa di 14 Deputati e 5 Senatori, tutti ottenuti al proporzionale. Completano il parlamento virtuale la manciata di eletti delle minoranze linguistiche e all’estero, oltre ai 5 senatori a vita.

Guardando al dato per liste, primo gruppo parlamentare sarebbe come prevedibile Fratelli d’Italia, seguito dal PD. I Democratici si consoliderebbero come prima forza di opposizione ottenendo 82 seggi, oltre 8/10 dell’intera coalizione di Centrosinistra. La Lega, pur fortemente ridimensionata, si avvicinerebbe al PD grazie ai collegi uninominali vinti dalla coalizione, drastico crollo invece per Forza Italia e soprattutto per il M5S. Sempre per via dei collegi uninominali di coalizione, l’Alleanza Sinistra-Verdi sarebbe quasi alla pari con il ridotto “Polo Liberale” di Renzi e Calenda. I Moderati, +Europa e Impegno Civico entrerebbero in parlamento solo grazie ai collegi uninominali vinti dalla coalizione in cui avevano propri candidati.

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BiDiMedia fa notare che in questa simulazione Fratelli d’Italia + Lega hanno esattamente 200 seggi, la metà esatta della Camera. Situazione equivalente anche al Senato

Cosa può cambiare? I collegi in bilico

Quando si parla di uninominale, al centro dell’attenzione sono i collegi Toss-up, quelli in cui risultato è in bilico. Si tratta delle occasioni migliori per le due coalizioni da un lato per cercare di arrivare alla maggioranza dei 2/3, mentre da parte del Centrosinistra invece per cercare di recuperare parte del distacco.

Secondo la nostra proiezione, i collegi Toss-up sarebbero oggi pochi: 14 alla Camera e appena 4 al Senato. Nella camera alta del Parlamento infatti i collegi più grandi favoriscono il Centrodestra, lasciando meno margini di incertezza. Un numero troppo basso per consentire una vera e propria rimonta del Centrosinistra, tuttavia come emerge dalla rilevazione BiDiMedia del 19/8, la percentuale di elettori indecisi è ancora elevata e consente almeno in teoria alla coalizione a guida PD di poter accorciare le distanze. In quel caso la maggior parte dei collegi oggi considerati nella nostra mappa “Cdx Lean” diventerebbero Toss up.

Oggi tuttavia ad essere in bilico sono alla Camera solo le zone periferiche di Torino e Milano e una parte di quelle di Roma e Napoli (le aree più centrali sono Csx solid), 4 collegi delle regioni rosse (3 in Toscana e 1 in Romagna) e i 2 collegi che comprendono la citta di Genova. Al Senato invece gli uninominali in bilico sono in Trentino meridionale, il collegio che comprende le provincie di Pisa, Lucca e Livorno e 2 dei 3 collegi di Roma. Da notare come 12 di questi 18 uninominali vedano comunque in lieve vantaggio il Cdx, si tratta quindi delle zone in cui il Csx può più facilmente sperare di recuperare qualche seggio.

Nei seggi Toss-up sarà importante valutare il peso dei candidati: si è visto nel 2018 come con il Rosatellum, non consentendo le legge elettorale vigente di disgiungere voto proporzionale e maggioritario, i nomi proposti all’uninominale abbiano poco impatto sul risultato, come specificato in precedenza; tuttavia in collegi in cui il margine è estremamente ridotto, anche una minima percentuale spostata dai candidati può fare la differenza.