Assistenza sanitaria, la Camera dà il via libera ai conviventi gay

L'ufficio di presidenza ha accolto una richiesta avanzata dal democratico Ivan Scalfarotto ed ha esteso l'assistenza sanitaria integrativa ai conviventi dello stesso sesso. "Abbiamo stabilito un principio di civilta', un principio che vale per tutte la casse sanitarie aziendali ed abbiamo stabilito - commenta lo stesso Scalfarotto - che le convivenze omosessuali sono da comparare a quelle eterosessuali. Ora bisogna che il Parlamento capisca che cio' non puo' valere solo al proprio interno. La mia battaglia non riguarda la mia polizza sanitaria ma puntava a far si' che la Camera riconoscesse questa equiparazione e capisse che e' da estendere anche fuori".
L'assistenza sanitaria integrativa al convivente dello stesso sesso del deputato che lo richiede e' passata, secondo quanto si apprende, alla Camera, con i voti favorevoli di Pd, Pdl e Sel. Solo la Lega ha espresso un voto contrario. Si sono astenuti Scelta Civica e Fratelli d'Italia, ma si sono astenuti anche i rappresentanti dell'ufficio di presidenza del Movimento 5 Stelle che hanno chiesto, sempre secondo quanto si apprende, di rinviare per avere piu' tempo per discutere.
Basta con i "privilegi". La Lega si scaglia contro il fondo indennita' per i conviventi, senza entrare nel merito della decisione assunta oggi dall'Ufficio di presidenza della Camera sulle coppie omosessuali. "Il Parlamento che non e' in grado di decidere per i cittadini si ritaglia un altro spazio di privilegio alimentando un fondo di assistenza integrativa in cui si possono iscrivere contemporaneamente coniugi e conviventi". Lo afferma Davide Caparini, componente leghista dell'ufficio di presidenza di Montecitorio.
VENDOLA: NON DEVE ESSERE UN PRIVILEGIO - Anche il leader di Sel, Nichi Vendola, commenta su Twitter la decisione della Camera. "Finalmente l'acquisiione di un diritto - dice Ma non deve essere un privilegio per pochi. È un diritto che spetta a tutti gli italiani". Mentre Alessandro Zan, deputato di Sel ed esponente del movimento gay, se da un lato ribadisce l'importanza dell'estensione dell'assistenza sanitaria integrativa anche al compagno o alla compagna dello stesso sesso per i deputati ("annullando così una ingiustificata discriminazione nei confronti dei parlamentari gay e lesbiche") , dall'altro sottolinea l'astensione del Movimento 5 stelle sul provvedimento.