Politica
Attacca Berlusconi ma poi ci ripensa. Autogol della scrittrice Dacia Maraini

Il flop del suo concorso letterario per Nuovi Argomenti
Dacia Maraini attacca Berlusconi ma poi ci ripensa
Intanto iniziamo dal “gomblotto”.
Dacia Maraini, scrittrice che fu compagna di Alberto Moravia, verga indignatillima sul Corriere della Sera:
“Stanno circolando per la rete delle mie frasi su Berlusconi che sono state scritte, anzi pronunciate nel 2018, quando il cavaliere era vivo. Non so chi le abbia tirate fuori oggi, non io. Ho denunciato a suo tempo alle Poste l’abuso ma mi è stato risposto che l’autore è introvabile. Si tratta oltretutto di un testo manipolato. Non ho mai detto che Berlusconi sia peggio del fascismo, bensì che il pericolo del berlusconismo è più sottile, più sotterraneo e più difficilmente riconoscibile del fascismo. Non rinnego nell’insieme il mio giudizio ma sinceramente se fosse dipeso da me non sarei intervenuta nel giorno della sua morte. I morti si rispettano, anche col silenzio”.
Discorso confuso nella dinamica e offuscato nella cinematica.
Tuttavia si evince che si tratta di un caso di “diversificazione fisiologica”, malanno che colpisce molti intellettuali – o supposti tali- italiani.
Spieghiamo come funziona il fenomeno.
L’intellettuale vede un bel sasso per terra, lo raccoglie, si guarda intorno, e poi lo scaglia contro il suo avversario, in questo caso Silvio Berlusconi e lo bernoccola.
Poi l’intellettuale fischietta passeggiando facendo finta di niente.
Ma poiché purtroppo la Rete ha una memoria fenomenale la cosa viene a galla e allora il novello Davide si rifugia appunto nella diversificazione fisiologica.
Un artificio retorico che consiste nel dire che il significato della frase è manipolato ma che, nel complesso, quello che gira sulla Rete è giusto, infatti dice “non rinnego nel complesso” ma appunto è stato “manipolato”.
Poi nell’articolo la Dacia nazionale, rilascia il veleno:
“Certamente Berlusconi da solo non può essere considerato responsabile di una caduta del senso etico comunitario, ma il grande industriale accompagnato dalle sue tre televisioni che tanto spazio hanno preso nell’immaginazione degli italiani, direi proprio di sì. L’idea che tutto si possa comprare e vendere, dalle licenze televisive ai politici, dalle idee ai corpi delle donne, è stata diffusa proprio dalle tre televisioni che il cavaliere ha usato per entrare nelle coscienze degli italiani. Non so se l’abbia fatto con astuzia cinica o con convinzione. È probabile che nel suo narcisismo abbia veramente creduto di essere un modello da seguire”.
Da incorniciare l’apoteosi finale:
“C’è chi dice che ha amato le donne, addirittura si suggerisce che le abbia amate troppo. E questo fa capire quanto sia ancora diffusa l’idea che per l’uomo l’amore consista in seduzione, conquista, possesso, e consumo erotico”.
Per lei la “seduzione” è quindi robaccia da maschioni pelosi e puzzolenti in cui qualche principessina viene concupita dall’orco villoso, “a sua insaputa”.
