Banche, nessuna nuova tassa in arrivo con la manovra. Resta l'accordo dell'anno scorso che vale per due anni - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 17:17

Banche, nessuna nuova tassa in arrivo con la manovra. Resta l'accordo dell'anno scorso che vale per due anni

Meloni d'accordo con le parole di Patuelli, presidente dell'Abi

Di Alberto Maggi

Giorgia Meloni è d'accordo su evitare qualsiasi guerra con il mondo delle banche

"Le banche non hanno rendite di posizione e vengono da anni difficilissimi per crisi di imprese e del debito sovrano, recessioni, epidemie, catastrofi naturali, guerre, cui hanno fatto e fanno fronte con grandi aumenti di capitale, accantonamenti e ristrutturazioni sempre socialmente rispettose e realizzate con costruttivi accordi con le rappresentanze sindacali".

Sono chiarissime le parole di Antonio Patuelli, presidente dell'Abi, commentando l'ipotesi di un contributo dalle banche alla manovra di bilancio per il 2026. Patuelli poi aggiunge: "Per l’economia i rischi internazionali sono nuovamente cresciuti anche con crescenti problematiche nei cambi. Vi sono nuovi rischi di deterioramento del credito che necessitano di sempre prudenziali accantonamenti per il rafforzamento, anche prospettico, della solidità patrimoniale delle banche, premessa di economia solida". 

Traduzione di queste parole, stando a fonti di governo ai massimi livelli: l'accordo siglato lo scorso anno tra il governo, e per la precisione il ministero dell'Economia e delle Finanze, e l'Abi doveva essere annuale e poi, proprio su insistenza dell'esecutivo e in particolare del titolare del Mef, il leghista Giancarlo Giorgetti, è diventato biennale.

E quindi - spiegano le fonti della maggioranza di Centrodestra - "in questa manovra, salvo improbabili colpi di scena, non arriveranno altri fondi dagli istituti di credito". Giorgia Meloni, spiegano in particolare da Forza Italia dove nemmeno vogliono sentire la parola extraprofitti, è d'accordo su evitare qualsiasi guerra con il mondo delle banche. E la linea dettata da Patuelli è quella anche di Fratelli d'Italia e soprattutto Forza Italia. La Lega certamente cavalca il tema soprattutto in chiave elettorale, ma da Palazzo Chigi assicurano che non ci sarà alcuna contrapposizione e nessuna tassazione imposta che sarebbe solo un boomerang con i costi che verrebbero scaricati su correntisti e imprese. 

L'ACCORDO DELLO SCORSO ANNO - Nel 2025 sono stati sottoscritti diversi accordi che vedono l'Associazione Bancaria Italiana (ABI) come parte in causa, tra cui: l'accordo ABI-ANCI-UPI del 21 marzo per sospendere il pagamento della quota capitale dei mutui degli enti locali fino al 31 dicembre 2025; il rinnovo dell'accordo sulle libertà sindacali del 21 marzo con le principali organizzazioni sindacali del settore; e l'impegno delle banche, già siglato nel 2024, per il biennio 2025-2026 di solidarietà al bilancio dello Stato, con il congelamento delle Dta.

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