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Politica
Beppe Grillo: il sonetto un’offerta di pace per Di Battista sindaco di Roma?

Come sempre Beppe Grillo spiazza anche i più grillini. Ed in molti in queste ore si sono chiesti -anche tra le fila del Movimento- cosa cappero volesse dire quel sonetto postato, in bella vista, sulla pagina del fondatore dei 5 Stelle ed oggi gran sostenitore (dopo essere stato tiepido con l'esperimento giallo-verde) del Conte-Bis e, con esso, di quell’accordo (forse progetto) che lega ormai da un anno l'antisistema grillino alla centenaria tradizione progressista.

E nell’indeterminato e nell’indeterminabile, dove tutto di afferma e si nega, le letture sono state -e non poteva essere diversamente- le più fantasiose: dal benservito per la Sindaca Virginia Raggi, alla promozione in vista di un secondo mandato (le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Roma si terranno nella primavera 2021).

Insomma tutto e il suo contrario, appunto come le -apparenti- parole del sonetto romanesco.

Eppure qualcosa sembra essere sfuggito ai più; ovvero la tempistica dell'uscita. Perché mai le parole di Grillo arrivano proprio adesso? Perché proprio dopo l'incontro -privato- tra Davide Casaleggio e il Premier? E infine, perché dopo le dichiarazioni di “guerra interna” lanciate dal barricadero Alessandro Di Battista con la sua pressante richiesta di veri “stati generali” (leggasi congresso) per il dopo Di Maio?

Come sempre in politica tutto si tiene e la coniugazione dei tempi è cosa assai delicata quanto decisiva.

Non dovrebbe quindi meravigliare se il sonetto dedicato -con affetto (anche se lei non sembra averlo preso proprio bene)- a Virginia Raggi avesse come destinazione Milano.

E se il sonetto fosse un’offerta? Una sorta di proposta di mediazione con l’irriducibile ed agguerrita (perché non ha nulla da perdere) minoranza interna?

E se quel sonetto -apparso tanto sgangherato da risultare equivoco- fosse l'offerta (da romano a romano) per Di Battista per la sua corsa al Campidoglio?

Rileggiamo: Virginia, Roma non ti merita, dai retta a me fai le valige, prendi tuo figlio, tuo marito e vai in altri lidi (che io ti garantisco). Ma Roma non può tornare in mano ai soliti partiti (quindi Grillo ribadisce l'impegno del Movimento per la Capitale). I romani hanno undici mesi per pensare se vogliono tornare al passato o vogliono confermare il Movimento a Palazzo cafferelli magari con un sindaco con il pallino dell’onestà come Alessandro Di Battista.

L'offerta “irrinunciabile” è lanciata e l'imbarazzante silenzio della minoranza a 5 Stelle è tutto un programma….

 

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