Politica
Beppe Sala leader della sinistra. E Pisapia dietro la lavagna con D'Alema
Sala e Pisapia alla ribalta nel week end politico. Ma con grandi differenze...
Beppe Sala e Giuliano Pisapia, il sindaco di Milano e il suo predecessore, alla ribalta nel week end politico.
Sala, si mette con la fascia tricolore alla testa della manifestazione sui migranti uscendo dalla dimensione tecnico-manageriale con la quale è approdato alla vita pubblica e indossa la casacca della politica. Con una precisa e forte scelta di campo, molto di sinistra, molto solidaristica e cattocomunista (influenze bazoliane?).
Non rompe con Matteo Renzi ma marca una distanza e occupa autorevolmente la sua sinistra non pregiudizialmente contraria proponendosi come un possibile candidato premier unitario semmai arrivera' il tempo delle coalizioni.
Ma tanto Sala è chiaro e distinto nelle sue idee e nel suo movimento, tanto è incomprensibile e vago il caracollare di Giuliano Pisapia.
Sta con Renzi ma anche, veltronianamente, con i suoi peggiori nemici, quelli che lo vorrebbero morto (politicamente, s'intende), i Bersani e gli Speranza, che hanno appena abbandonato il partito dichiarando che da quel segretario non comprerebbero neanche un'auto usata, dopo aver brindato per la sua sconfitta al referendum.
Non solo: il buon Giuliano non accetta veti su Massimo D'Alema, che non manca occasione per attaccare Renzi e che da anni ha ormai abbandonato la politica attiva dedicandosi alla sua fondazione e a fiorenti attivita' economiche nel turismo e nell'enogastronomia.
Il succo del pensiero di Giuliano, come è stato riassunto nei titoli di giornali e tg dopo il suo intervento al meeting milanese di Articolo 1 -Mdp, è: "Cari compagni,dobbiamo diluirci". Sicuro che la sinistra abbia bisogno di diluirsi ancora?