Politica
Bianchina correrà col M5S nel Lazio? Beh, basta vedere come difende il Rdc...

Berlinguer sempre più contiana
Bianchina difende il reddito di cittadinanza e flirta con Conte?
Ieri sera a Cartabianca (Rai 3) c’è stato l’ennesimo dibattito sul reddito di cittadinanza.
L’occasione è stata quella della presenza di Bruno Vespa che ha attaccato il reddito raccontando una storia che gli è capitata personalmente, come riporta Il Tempo.
"Ho una masseria in Puglia. Ho trovato una ragazza che lavorava in nero in un locale. Brava, motivata, voleva crescere: le ho offerto 1.300 euro per fare la cameriera", è il racconto di Vespa impegnato in un confronto con il comunista Paolo Ferrero. La giovane ha accettato ma poi "è tornata a casa e il suo compagno le ha detto: tu sei pazza, sommando al reddito il lavoro in nero sei molto più libera e fai quello che vuoi. Di queste situazioni ce n'è un'infinità in Italia", aveva detto il conduttore di Porta a Porta che aveva spiegato di non aver denunciato la giovane per non "rovinarle la vita".
Vespa più volte si è mostrato critico su questa misura e non l’ha mai nascosto.
In effetti di casi come questo ce ne sono tantissimi in Italia e come è congeniata la legge pare fatta apposta per essere violata e per aprire buchi e pertugi ai malintenzionati che vi accorrono come topi al formaggio.
Infatti, per avere il rdc occorre produrre un ISEE che non viene quasi mai controllato, sappiamo come vanno queste cose burocratiche. Ovviamente chi ha un lavoro tende a portarlo in nero e così si prende pure il reddito mentre chi il lavoro non ce l’ha non lo cerca e diviene “divanista”.
Difficile vedere una persona che rinuncia ai soldi o alla fatica in nome della correttezza deontologica.
Ma il problema non è nella gente che fa quello che più gli conviene – è ovvio - ma è appunto nella legge pensata proprio per una sorta di “voto di scambio” ed infatti i Cinque Stelle, che l’hanno proposta, sono fortissimi proprio nel Sud ed in ispecie in Campania e Sicilia, dove ci sono frotte di percettori, molti anche della malavita organizzata.
Basti guardare le manifestazioni a sostegno e gli slogan violenti che vengono utilizzati.
La stessa Meloni è stata minacciata da un esagitato percettore che ha minacciato di ucciderla.
Analogo discorso è poi quello per i bonus edilizi che hanno alle spalle una legge non fatta male ma malissimo che apriva autostrade alle truffe che puntualmente si sono verificate.
Il rdc e i bonus pesano come macigni sulla collettività, drenando ingenti risorse che potrebbero essere meglio ricollocate.
E bene fa la Meloni ad annunciare finalmente limiti, restrizioni e finalmente controlli rindirizzando il tesoretto magari verso l’innalzamento del tetto delle prensioni minime, andando così a proteggere gli anziani invece dei giovani, che possono e debbono lavorare.
Detto questo la Berlinguer ha provato a difendere il reddito confermando – ancora una volta - il suo pensiero molto prossimo se non coincidente con quello dei Cinque Stelle.
E qui si riapre il discorso candidatura di “Bianchina”, come la chiama Mauro Corona, alle prossime Regionali del Lazio proprio con il Movimento.
Una candidatura che aleggia e non è mai stata ufficializzata ma è fatta di endorsement reciproci e corrispondenze di amorosi sensi tra la Berlinguer e Conte, roba da far ingelosire lo stesso simpatico montanaro ospite fisso delle sue trasmissioni.
La candidatura di Bianca Berlinguer, se si epifanizzasse nel concreto, rientra nella strategia che sta seguendo Giuseppe Conte per diventare il leader della sinistra che attualmente versa nel marasma più completo.
Conte - che è uomo scaltro e non gli manca la famosa faccia di bronzo - sa che il cognome di Bianchina è magico ed è una specie di calamita per gli elettori di sinistra e in tal senso si muove.