Berlusconi rischia il commissariamento delle sue aziende

Non c'è solo la decadenza da senatore a tormentare i sonni di Berlusconi. La paura forse più grande del Cavaliere sta diventando un'altra: perdere le proprie aziende. Una paura che non avrebbe mai creduto di poter provare e che invece si sta drammaticamente profilando all'orizzonte per il leader del Pdl. Mediaset in altre mani? Non è più uno scenario così impossibile. Secondo quanto apprende Affari, grossi guai per Berlusconi potrebbero arrivare da Napoli. La procura partenopea ha chiesto il suo rinvio a giudizio al termine dell'inchiesta sulla presunta compravendita dei senatori utile a far cadere il governo Prodi nel 2008. E da quanto trapela i magistrati napoletani legano il presunto pagamento in nero di De Gregorio all'evasione fiscale. Berlusconi, condannato in modo definitivo dalla Cassazione sul caso Mediaset per frode fiscale, a questo punto sarebbe recidivo. A questo punto si dice che potrebbe scattare un provvedimento durissimo: il commissariamento delle aziende del Cavaliere.
Smentite arrivano invece su altri fronti. "La notizia apparsa sul quotidiano Libero di quest'oggi di un presunto provvedimento di sequestro sulle azioni Fininvest detenute dal Presidente Berlusconi, per quanto riguarda asserite informazioni ricevute dai legali di fiducia, e' totalmente destituita di ogni fondamento. Nulla di tutto cio' e' mai venuto a nostra conoscenza". Lo affermano in una nota i legali di Silvio Berlusconi Franco Coppi, Piero Longo e Niccolo' Ghedini. "Comunque la possibilita' di un sequestro e' del tutto esclusa e se la notizia fosse vera si tratterebbe di un provvedimento abnorme e fuori da ogni logica. Nel processo concluso le statuizioni civilistiche - prosegue la nota - sono gia' state onorate integralmente dal Presidente Berlusconi. Per quanto attiene le vicende tributarie queste sono in stato di avanzata composizione e riguardano Mediaset e non gia' Fininvest. Infine per quanto attiene il processo Mediatrade, come noto, il Presidente Berlusconi e' stato prosciolto con decisione confermata dalla Corte di Cassazione. E' quindi evidente che si tratta di una notizia fuorviante e priva di ogni verosimiglianza".