Politica
L'ira di Berlusconi contro Salvini. "Primarie leghiste pagliacciata"
Altro che le liti con la Pascale per la bella e bionda Lavinia, Silvio Berlusconi è furioso. E furioso forse non è nemmeno sufficiente per descrivere lo stato d'animo dell'ex Cavaliere nei confronti di Matteo Salvini. Il leader di Forza Italia considera le primarie leghiste a Roma "una pagliacciata" e imputa dal segretario del Carroccio "una colossale figuraccia del Centrodestra". Chi ha parlato con Berlusconi nelle ultime ore - raccontano fonti azzurre ad Affaritaliani.it - lo definisce "su tutte le furie" per la mossa di Salvini che, di fatto, ha sfiduciato Guido Bertolaso dopo che il numero uno della Protezione Civile aveva ottenuto l'ok di tutto il Centrodestra.
L'ex premier non capisce il senso dei gazebo leghisti e meno ancora comprende le dichiarazioni di Salvini in conferenza stampa. "Come si fa a dire nessun candidato ha la maggioranza e poi fare un appello all'unità della coalizione?", afferma a microfono spento un big di Forza Italia. E in questa partita al fianco di Berlusconi c'è Giorgia Meloni, anche lei su tutte le furie per la strategia leghista considerata "potenzialmente dirompente e assolutamente divisiva". La leader di Fratelli d'Italia aveva fatto un passo indietro nella sua città, la Capitale, proprio per favorire l'indicazione di Bertolaso e ora Salvini sta demolendo tutto l'accordo sulle Amministrative, che rischia di avere conseguenze anche sulle altre città chiamate al voto.
A questo punto Berlusconi e Meloni potrebbero non sostenere la leghista Lucia Borgonzoni a Bologna, ipotesi che invece sembrava ormai certa e quasi ufficiale. Insomma, il caos. Tanto che l'ex Cav si sarebbe convinto a non appoggiare mai, in futuro, una candidatura di Salvini a Palazzo Chigi, "anche se questo tema non è ora all'ordine del giorno". A spingere il segretario della Lega sarebbe la rivolta della sua base, già infuriata per l'alleanza con l'Ncd (proprio quella del "ministro dell'invasione", come Salvini ha sempre chiamato Alfano) a Milano. Il leader del Carroccio teme che candidati scomodi e alleanze difficili da digerire possano penalizzare l'esito elettorale della Lega. Ma così facendo è l'intero Centrodestra a rischiare l'implosione.