Bertinotti: "Governo spostato a destra, serve un'opposizione di sinistra"
L'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti dopo la nomina dei sottosegretari. Intervista
"Negli assetti fondamentali era già stato tutto deciso prima. L'assetto del governo (ministri e sottosegretari, ndr) è un tema che forse può interessare solo agli interessati e alle forze politiche che, in questa separazione dalla società, cercano di capire quale sia il loro gradi di riconoscimento nella compagine governativa". E' netto il giudizio di Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera intervistato da Affaritaliani.it, sull'esecutivo guidato da Mario Draghi, ora che con la nomina della squadra dei sottosegretari è nella pienezza delle sue funzioni. Poi però aggiunge: "Se proprio si volesse dare una lettura politica della compagine governative nel suo complesso si nota uno spostamento a destra anche dopo la nomina dei sottosegretari".
"La mia è un'altra visione della politica", risponde l'ex segretario di Rifondazione Comunista alla domanda se abbia o meno fiducia nel presidente del Consiglio. "La fiducia riguarda la sfera umana della persona, ma c'è anche da valutare la natura politica di un governo e le sue caratteristiche economiche e sociali. Un vecchio maestro della mia epoca, Ernesto Rossi, all'osservazione 'però quella persona è molto onesta' rispondeva 'ci mancherebbe altro'. Ecco, ormai non siamo più abituati a dire ci mancherebbe altro".
"Siamo di fronte a un esecutivo di natura politica e a una costruzione sostanzialmente oligarchica determinata da due figure istituzionali potenti, il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica. Questo governo è il prodotto di una crisi drammatica della politica che ha risposto con una situazione di emergenza che aggrava ulteriormente il deficit di democrazia in Italia. Il mio quindi è un discorso completamente diverso rispetto a quello sugli equilibri nella maggioranza e nel governo. E' per questo motivo che ci vorrebbe un'opposizione di sinistra. Il mio è un ragionamento politico e non un mero sofismo".
Non c'è al momento nel panorama politico della sinistra un'opposizione a questo governo, o sbaglio? "Beh, già se qualcuno si alzasse in Parlamento e dicesse di no farebbe una cosa importante. Poi se non accadesse in Parlamento si potrebbe costruire nella società una coalizione di forze che mettano al centro la crisi della democrazia di fronte a un governo che è oligarchico anche nella sostanza e non solo nella forma", conclude Bertinotti.
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