L'arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca, nonostante i tempi lunghi legati ai ricorsi annunciati da Donald Trump e dal suo staff, impatta anche sulla politica italiana. Il Partito Democratico esulta per il successo del candidato Dem e si iscrive tra i primi sostenitori della svolta americana. Il Pd punta a diventare l'interlocutore privilegiato di Biden e il rappresentante in Italia del nuovo corso, soprattutto con relazioni più distese con l'Unione europea che potrebbero portare all'allentamento o alla cancellazione dei dazi. Restando nella maggioranza anche Italia Viva di Matteo Renzi saluta con soddisfazione l'uscita di scena del numero uno mondiale del sovranismo.
Nel Movimento 5 Stelle fanno discutere le parole del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano secondo il quale "sarebbe stupido" per un partito di governo (il Pd) schierarsi per Biden. Di fatto i pentastellati rischiano di inimicarsi il prossimo inquilino della Casa Bianca, proprio mentre Luigi Di Maio nei mesi scorsi, anche con la recente visita in Italia di Mike Pompeo, ha faticato non poco per confermare l'asse con gli Stati Uniti e togliere al nostro Paese l'etichetta di amico prilegiato della Cina.
Resta il fatto che, come ha spiegato ad Affaritaliani.it Massimo Cacciari, Biden non ha trionfato, ha vinto all'ultima scheda, e quindi la crisi su entrambe le sponde dell'Atlantico resta. Una sinistra che ha perso il contatto con il ceto medio e la classe lavoratrice, come dimostrano anche le elezioni Usa con la metà degli americani pro-Trump. Per il premier Giuseppe Conte, forse non più 'Giuseppi' con Biden, non cambia quasi nulla. Il presidente del Consiglio potrà giocare di sponda con Angela Merkel ed Emmanuel Macron per ottenere meno (o zero) dazi e relazioni più forti.
Nel Centrodestra la delusione per Lega e Fratelli d'Italia è evidente. Ma il Carroccio, prima con Giancarlo Giorgetti poi con lo stesso Matteo Salvini e infine con Riccardo Molinari proprio ad Affaritaliani.it, si è già affrettato ad affermare che i rapporti restano ottimi anche con la svolta alla Casa Bianca. Un pragmatismo inevitabile, anche se i cappellini con la scritta Trump con il quale si è fatto intervistare in questi giorni Salvini da tutte le tv non saranno sfuggiti all'ambasciata Usa a Roma.
Fratelli d'Italia, per bocca di Carlo Fidanza, responsabili esteri del partito, difende la libera scelta del popolo americano ma non risparmia critiche a Biden, anche sul tema dell'Islam e delle primavere arabe (quando era vice di Barack Obama). Su un punto la destra concorda, il sovranismo non è finito e la sconfitta di Trump negli Usa non è affatto una sconfitta dell'opposizione in Italia (quando si voterà). Vedremo nelle prossime settimane, ma al momento, almeno sulla Casa Bianca la Lega sempre più aperta nei confronti dell'arrivo di Biden di quanto non lo sia il partito di Giorgia Meloni.
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