Politica
Casamonica a Porta a Porta, scoppia il caso politico







"Rientra nell'autonomia decisionale giornalistica. perché ci dovrebbe essere così tanto scandalo?". Arturo Diaconale, consigliere di amministrazione della Rai, interpellato da Affaritaliani.it, difende la trasmissione di Porta a Porta condotta da Bruno Vespa che ha avuto tra gli ospiti esponenti di spicco della famiglia Casamonica. "Si tratta di un caso che ha colpito l'immaginazione del Paese e dell'opinione pubblica. Averlo affrontato giornalisticamente non mi sembra affatto un motivo di scandalo". Le polemiche politiche? "Ognuno esprime la propria opinione, io ho espresso la mia. Non si può nascondere la testa sotto la sabbia". Alberto Maggi |
"Lasciateci fare il nostro mestiere". Nella registrazione della puntata di Porta a Porta in onda stasera Bruno Vespa risponde così ad Alfonso Sabella, assessore alla legalita' del comune di Roma, che rimproverava la trasmissione di ieri, con ospiti due esponenti dei Casamonica, di "non avere dato spazio alle vittime" dei reati attribuiti al clan. "Quando Biagi ha intervistato Sindona e Buscetta - ha ricordato Vespa - c'erano le vittime? Eppure erano mascalzoni di ben altro livello. Michele Santoro ha invitato piu' volte Massimo Ciancimino e Schiavone autore di tanti omicidi e' stato intervistato piu' volte".
IL CASO
"Uno spettacolo vergognoso e offensivo", "un affronto a chi è impegnato nella battaglia alle mafie", "un abuso ai danni dell'immagine della capitale". "Servizio pubblico paramafioso". Bufera dopo la puntata di Porta a Porta con lo show dei familiari di Casamonica, la figlia e il nipote del capofamiglia Vittorio, che hanno difeso defunto, famiglia e funerale senza un efficace contradditorio. Il primo a twittare è il presidente del Pd Matteo Orfini: "Ospitarli è stato un errore grave". Il Pd romano aveva aperto il fuoco: "Loro ospiti nel salotto buono della tv, è stato un affronto per tutti coloro che sono impegnati nella battaglia contro le mafie e l'illegalità". Poi via via l'indignazione è montata per quel microfono aperto e poco contraddittorio.
"Spettacolo inaudito" per Marco Causi, vicesindaco della Capitale: "La Rai chieda scusa alla città: trovo davvero inaudito che il Servizio Pubblico, ospiti componenti della famiglia Casamonica per fare intrattenimento mascherato da informazione. Quella andata in scena ieri sera sulla prima rete Rai e' la piu' clamorosa dimostrazione di cio' che dico da tempo: la mafia a Roma e' da molti sottovalutata e c'e' ancora chi la ritiene alla stregua di un fenomeno folkloristico", dichiara il vice del sindaco Marino, "che la tv pubblica dedichi una trasmissione mettendo sotto i riflettori queste famiglie conosciute per la loro storia giudiziaria e per i noti caratteri di criminalita' organizzata, e si dimentichi invece delle giornaliste e giornalisti minacciati da quegli stessi personaggi per le loro inchieste su Ostia o degli amministratori locali che viaggiano sotto scorta, e' sconcertante. Mi auguro che qualcuno alla Rai abbia il buongusto di chiedere scusa alla citta' di Roma, ai romani e a tutti i cittadini", conclude Causi. Ma Vespa festeggia i buoni numeri: audience più alta che con Renzi.
Martedì sera sulla Rai ospiti in studio erano Vera e Vittorino Casamonica, rispettivamente la figlia e il nipote del capofamiglia Vittorio, quel "re di Roma", come lo chiamavano i suoi, i cui funerali-show, celebrati venti giorni fa nella chiesa di Don Bosco al Tuscolano tra carrozze, cavalli, elicotteri, petali di rosa, Rolls Royce, gigantografie del defunto vestito da Papa e le note del "Padrino" e di "2001 Odissea nello spazio", hanno fatto il giro del mondo, una Capitale da basso impero che non ha impedito le spettacolari esequie di un esponente di una famiglia con noti malavitosi pluricondannati.
In merito alla partecipazione a 'Porta a porta' della figlia e del nipote di Vittorio Casamonica, questa sera l'apertura della trasmissione di Bruno Vespa sara' con un dialogo tra il conduttore e Alfonso Sabella, assessore alla legalita' del comune di Roma.
Le proteste dal Pd romano di Grillo, di Fratojanni e di Guelfi
Grillo, nel suo blog ha sparato contro il "servizio pubblico paramafioso". Fratojanni, di Sel, ha chiamato in causa la presidente Rai Monica Maggioni: "Intervenga lei". Polemico anche il neoconsigliere della Rai Guelfo Guelfi su Facebook. Scrive: "Approfondimenti. Si chiamano così. Ripassano sul caso e lo espongono. Era così con i plastici, con i corpi, con le violenze sui corpi. D'altra parte Porta a Porta é normalmente in seconda serata. Le fasce protette dormono e le fasce morbose fanno l'indice d'ascolto. Ieri rientrando a casa saranno state le 11 e mezzo accendo la TV e infatti c'é l'approfondimento sul caso. Meno male il morto era già morto e seppellito compresi i petali che cadevano dal cielo. In studio la figlia che sosteneva : " e noi facciamo sempre così, maronna mia quanto la fate lunga", e nemmeno di nascosto, esibendo pendagli, rideva, Vespa si fregava le mani. Ieri ho passato la giornata in Rai a Roma, ci sono così tante cose da fare". Ma da Porta a Porta fanno sapere che "grazie alla presenza in studio della figlia e del nipote di Casamonica, Porta a Porta ha fatto ascolti record. La media della puntata poco inferiore al 15 per cento, questo vuol dire che la prima parte ha raggiunto picchi del 20. Quindi più della puntata in cui è stato ospite il premier Renzi".
Più tranchant Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza Rai. "La puntata di 'Porta a Porta' sui Casamonica lascia sconcertati e configura - afferma il deputato Pd - una potenziale violazione del contratto di servizio della Rai: non si capisce come quello show possa essere considerato compatibile con il servizio pubblico. I nuovi consiglieri di amministrazione, che hanno anche conoscenze dirette della deontologia giornalistica a partire dalla presidente, si esprimano subito. Chiederò che l'ufficio di presidenza della commissione - anticipa - si occupi della vicenda. Si fatica a comprendere la scelta di dare una visibilità del genere ad una famiglia così discussa, tra l'altro dopo diverse settimane da quel fatto che ha gettato discredito su Roma e sull'Italia a livello internazionale. Nel giorno in cui l'attualità propone questioni di primissimo piano, come la crisi migranti nella Ue, il caso Germania-Ungheria, la situazione bellica in Siria, lascia stupefatti che venga ritirata fuori una vicenda ormai passata. E' stato realizzato il sogno dei Casamonica, dargli piena visibilità sulla rete ammiraglia del servizio pubblico. E' inaccettabile".
Fulmini su viale Mazzini anche dal senatore Franco Mirabelli, capogruppo Pd in commissione Antimafia: "Domani in commissione Antimafia chiederemo di audire al più presto i vertici del servizio pubblico e dell'ordine dei giornalisti per aprire una riflessione a partire da questa preoccupante vicenda", annuncia.
"E' stato uno spettacolo vergognoso ed offensivo quello al quale i cittadini e le cittadine romane in primis, ma anche tutti gli italiani, hanno dovuto assistere ieri sera durante la trasmissione Porta a porta di Bruno Vespa - aveva sottolineato per primo il gruppo del Pd romano in una nota - Vedere accomodati rappresentanti della famiglia Casamonica nel salotto buono della tv di stato finanziata con il canone dei contribuenti, doverli sentire rivendicare proprio quei funerali che hanno indignato e offeso la nostra comunità, ascoltarli mentre stabilivano accostamenti improponibili e ignominiosi tra grandi figure della Chiesa e il loro congiunto, è stato un vero e proprio affronto per tutti coloro che sono impegnati nella battaglia contro le mafie e l'illegalità, mettendo spesso a rischio la loro stessa incolumità". Inoltre verrà presentata "immediatamente all'assemblea di Roma Capitale una mozione di censura di questo abuso compiuto ai danni del servizio pubblico, dell'immagine della Capitale e di tutti coloro che sono impegnati per combattere le mafie e la criminalità organizzata".
Grandi ascolti in tv
Grande risultato in termini di ascolto per la puntata. In seconda serata ha fatto registrare 1 milione 340 mila spettatori e uno share del 14.54. Numeri vicini in termini assoluti al debutto di lunedì, con ospite il premier Renzi, che fece un milione e mezzo di spettatori in media, e uno share medio persino superiore.