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Politica
Elezioni, il circolo Pd Gramsci di Bologna contro la candidatura di Casini
Pierferdinando Casini

Pierferdinando Casini si vuole ripresentare per l’undicesima legislatura consecutiva

 

C’è in giro ancora gente come Pierferdinando Casini che ora si vuole ripresentare per l’undicesima (undicesima, avete letto bene”) legislatura consecutiva.

Ma non contento, lo vuole fare nella sua Bologna, naturalmente. Ma non contento ancora vuole farlo con il Partito democratico, come aveva fatto l’ultima volta grazie a Matteo Renzi.

Sono questi gli esempi distruttivi che conducono la gente a non avere più alcun rispetto né fiducia nella politica.

Questo signore è dal 1983 (eletto nella Democrazia Cristiana) che sta ininterrottamente in Parlamento, verrebbe da dire “anche basta”.

Ma non è solo il lungo corso che disturba l’opinione pubblica è anche il trasformismo del parlamentare che è stato uomo di centro – destra con Berlusconi (presidente della Camera) per essere eletto l’ultima volta appunto con il centro – sinistra di Renzi.

Insomma, un Luigi Di Maio ante – litteram.

Da ultimo è stato, se vogliamo, anche il responsabile della caduta del governo Draghi visto che si è votato proprio su una sua mozione.

E così un circolo storico del Pd bolognese ha preso carta e penna ed ha scritto a Enrico Letta:

“Caro Segretario”, si legge, “sappiamo che questi giorni sono per te molto difficili e non vogliamo sovraccaricarti di ulteriori problemi. Circola però insistente la notizia sulla stampa di una possibile ricandidatura del Senatore Casini nel collegio senatoriale di Bologna e non possiamo fare a meno di nascondere il disappunto sull’uscita di notizie che dovrebbero essere riservate e la nostra totale contrarietà ad una ipotesi di questo genere”.

E poi ancora:

“Siamo sicuri che non ripeterai l’errore fatto da Renzi quando nel 2018 lo candidò a Bologna per fiaccare il Pd locale a suo avviso troppo schierato su posizioni di sinistra ed il cui risultato fu si l’elezione del Senatore Casini, ma con percentuale di gran lunga più bassa di quelle riscontrate nei collegi della Camera corrispondenti, contribuendo nel suo piccolo al peggiore risultato elettorale di sempre”

E poi un finale al veleno:

“In questi 4 anni e mezzo il senatore Casini ha aderito ad un Gruppo Parlamentare diverso dal Partito Democratico ed ha preso, in particolare sui diritti civili, posizioni diametralmente opposte a quelle proposte dal Pd. Siamo sicuri che saprai gestire con la saggezza che ti contraddistingue anche questa partita”.

Ora la palla è a Enrico Letta diviso tra la necessità di prendere nuovi voti allargando il consenso e quella di non perderne. Ma poiché Bologna è una vera roccaforte del Pd stavolta gli conviene veramente non ripetere l’errore fatto da Renzi, come gli suggeriscono i preoccupati militanti.

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    casini pd elezioni bologna





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