Rai, cda: il Pd sceglie Guelfi, Borioni e Siddi - Affaritaliani.it

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Rai, cda: il Pd sceglie Guelfi, Borioni e Siddi

Guelfo Guelfi, Rita Borioni, Franco Siddi. Sono questi i nomi del Partito Democratico per il cda della Rai: nel pomeriggio la Commissione di Vigilanza Rai si riunisce per votare sette dei nove membri del cda dell'azienda di Viale Mazzini. Per Area popolare il candidato è Paolo Messa.
 
Sulla Rai è intervenuto anche il premier Matteo Renzi, in visita in Giappone: "Domani mattina il governo indicherà i nomi di direttore generale e presidente. Saranno professionisti di livello, competenza e indipendenza come è giusto che sia", ha detto il premier aggiungendo: "E' evidente che la nostra scommessa sulla tv pubblica è di grande respiro".
 
Punta ancora una volta sul decisionismo dunque Renzi, anche se per la scelta del presidente ci sarà bisogno di un consenso ampio, al di là dei confini della maggioranza. Poi torna a difendersi dall'accusa di aver voluto rinnovare il cda con la Gasparri, invece di aspettare l'approvazione della riforma: "Non c'erano alternative temporali al rinnovo, la prorogatio si spiega male per un'azienda da 3 miliardi. Alla Gasparri non c'erano alternative, la forzatura sarebbe stata non rinnovare il cda. Ora il gioco è in mano al Parlamento con la Vigilanza".
 
Il premier ha conferma, di fatto, che il futuro direttore generale sarà Antonio Campo Dall'Orto: "E' uno stimatissimo professionista tra i più interessanti innovatori della televisione degli ultimi anni. E' sicuramente un nome di grandissimo valore che corrisponde ai criteri di qualità, autorevolezza e capacità. Vedremo....".
 
Le prime mosse ufficiali vengono, nel frattempo, dal Mosimento Cinque Stelle. "M5S voterà Carlo Freccero come consigliere di amministrazione della Rai oggi in Commissione di Vigilanza" annuncia dal blog Beppe Grillo.
 
Al grillino Roberto Fico, presidente della Vigilanza, il compito di spiegare: "Abbiamo tenuto conto della sua decennale esperienza professionale come autore e dirigente televisivo, della profonda conoscenza che ha del mezzo televisivo e del suo linguaggio e della prova di indipendenza data, in passato, mantenendo scelte editoriali coraggiose e scomode per le maggioranze in carica". Intanto, tra contatti e trattative in corso, che stanno proseguendo sin dalla mattinata, Forza Italia e Lega stanno tentando di trovare un punto di caduta sui nomi da proporre in Vigilanza oggi pomeriggio. Fonti azzurre riferiscono che nella rosa che il partito di Berlusconi sta 'sondando' figurano i nomi di Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzuca.
 
Non solo Rai, comunque. Renzi - anche da Kyoto - è tornato sull'eterno duello con la minoranza Pd: "Le polemiche quotidiane della minoranza, che è una parte della minoranza di un anno fa - dice malizioso -  non hanno impedito di approvare le riforme. Il parlamento sta lavorando come mai dal '48. Basta vedere dove stavamo un anno fa, con l'economia in discesa, e dove siamo ora". E qui insiste sui toni dell'ottimismo: "Ci sono due Italie: una che ci prova e una che si lamenta solo. Certo c'è tanto da cambiare al sud come al nord, ci sono tanti problemi ma c'è tanto che funziona. E a me pagano per provarci" dice, tornando implicitamente sulla polemica che ha coinvolto anche lo scrittore Roberto Saviano. "Il Sud - elenca Renzi - è l'accordo su Carinaro, Reggio Calabria dove abbiamo convinto Hitachi a tenere aperto lo stabilimento, l'Ilva con il decreto per ripartire".
 
Infine, ancora un sassolino dalla scarpa. Replica all'accusa di circondarsi solo di fedelissimi: "Il mio non è uno sfogo ma un richiamo alla realtà: intorno a me ci sono i migliori con qualità e risultati sotto gli occhi di tutti, alla faccia del cerchio stretto dei soliti noti e nomine appartenenti al club dei renziani inventati tra Scandicci e Pontassieve, come dicono per sostenere che nomino solo i miei".