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Politica
“Cinque Stelle spiazzati da Grillo”. Un ostacolo all’alleanza col Pd
Valeria Fedeli Lapresse

Il video di Beppe Grillo continua a far discutere. La polemica è trasversale e non accenna a diminuire. A maggior ragione nel Partito democratico, toccato ancor di più dalle parole del comico e garante dei Cinque stelle proprio perché alle prese con il delicato percorso di costruzione di un’alleanza strutturale con loro. Affaritaliani.it ha affrontato la questione con una esponente di spicco del Pd, la senatrice ed ex ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Intervistata dal nostro giornale, Fedeli non usa mezzi termini nel bollare quel video come “inaccettabile”.  Quanto ai rapporti con il M5s, poi, non ha dubbi nel dire che quanto accaduto “incrina certamente i rapporti con Grillo. Tendo a distinguere però il Movimento dal suo fondatore. Rimane tuttavia – aggiunge – lo stupore di fronte all’assenza di prese di posizione chiare da parte degli esponenti del M5s. Mi piacerebbe, per esempio, che Conte e Di Maio prendessero posizione”.

Senatrice, partiamo proprio dal video. Come l’ha vissuto?
Ritengo inaccettabile che Beppe Grillo, che ha fondato un movimento e ha una grande fama, abbia tentato di influenzare l’opinione pubblica, provando a gettare discredito sulla vittima. Si tratta di un tentativo che definisco violento proprio alla luce della difficoltà per le donne, e a maggior ragione per una ragazza, di intraprendere il percorso della denuncia. Questo aspetto, insieme alla questione del rapporto padre-figlio che il video ha inevitabilmente proiettato sui giornali, mi ha profondamente colpita. Così come mi ha colpito l’attacco allo stesso procedimento in corso.

Ci legge, dunque, anche una sorta di critica ai giudici?
Sono convinta che la magistratura segua il suo corso. Più che altro scorgo da parte di Grillo un tentativo di “influenzare” l’opinione pubblica, utilizzando la sua fama e la sua funzione. E questo è molto grave.

In passato la stessa accusa veniva rivolta anche al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Solo che allora si utilizzavano le tv e oggi c’è la rete. E’ giusto questo parallelo?
A me in generale non piace fare questi paralleli perché contesti e funzioni sono differenti. Berlusconi, allora, era presidente del Consiglio. Ma anche la fase che vivevamo era completamente diversa. Anzi, da un certo punto di vista, quanto accaduto adesso è ancora più grave.

Per quale motivo?
E’ semplice: di mezzo c’è la Convenzione di Istanbul che il Parlamento italiano ha ratificato nel 2013. Da quel momento si è avviato un percorso anche nel Paese sulla tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza. Ecco perché è molto più grave che un leader politico dica quello che Grillo ha detto. In pratica, è come se avesse azzerato interi percorsi parlamentari e culturali. Il discredito verso quella ragazza rimane, infatti, il punto di non ritorno.

Il Movimento cinque stelle non ha avuto una reazione all’altezza della situazione, secondo lei?
E’ rimasto spiazzato. A parte la deputata Federica Daga, a parte un tweet della vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni. E a parte le parole, secondo me improprie, della vicepresidente del Senato Paola Taverna.

La senatrice Taverna ha espresso vicinanza a Grillo “da madre”. Fuori luogo?
Insisto nel dire che chi ha ruoli nelle istituzioni e chi ha una responsabilità pubblica deve sapere cosa dice e come, attraverso le sue parole, può influenzare i comportamenti.

Questo video può compromettere i rapporti tra Pd ed M5s e diventare un ostacolo sulla via dell’alleanza strutturale?
Di sicuro incrina il rapporto con Beppe Grillo. Dopodiché sono dell’avviso che occorra distinguere il fondatore dal resto dei Cinque stelle e avere rispetto anche della fase di ricostruzione che è ora in corso nel Movimento. Certo, mi stupisce che uomini e donne del M5s non dicano parole precise nei confronti del loro fondatore. Non si può essere, infatti, garantisti a fasi alterne. Mi lasci dire un’ultima cosa.

Prego.
Non nascondo che mi piacerebbe che Conte e Di Maio, punti riferimento del M5s, prendessero posizione su quanto accaduto.

 

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