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Politica
Conte: "Niente crisi, nel 2020 riforme. Mittal resta, può entrare lo Stato"

Conte: "Nessun rischio crisi, da gennaio via a riforme attese"

Il governo a gennaio non cadra', ma basta con le liti: e' questo il messaggio che il premier, Giuseppe Conte, ha lanciato in un'intervista a Repubblica in cui ha aperto al nuovo contratto di governo richiesto da M5s. "Con il nuovo programma dovremo realizzare un cronoprogramma con le riforme che l'Italia attende da anni:accelerare i tempi di giustizia civile penale, ridurre la burocrazia, digitalizzare la pubblica amministrazione, accelerare gli investimenti, rivedere in modo organico il sistema fiscale e in particolare l'Irpef, investire piu' efficacemente nell'istruzione, nella ricerca e nell'innovazione". "Invito tutte le forze politiche e i protagonisti di questo impegno di governo a rimanere concentrati", ha detto Conte, "verremo giudicati non per i proclami o le frasi a effetto ma per tutto cio' che di buono riusciremo a fare". "Nella mia posizione non possono permettermi distrazioni", ha aggiunto il premier a propsoito delle tensioni nella maggioranza, "devo rimanere concentrato sulle molte iniziative che servono per migliorare il Paese e la qualita' di vita dei cittadini". 

EX ILVA: CONTE "MITTAL RIMANE MA NON ESCLUDO INTERVENTO PUBBLICO"

"Il signor Mittal mi ha dichiarato di essere disponibile a tornare sui suoi passi e a investire nello stabilimento. Mi ha detto che e' rimasto molto colpito dalla mia visita a Taranto. Gli ho detto che sono pronto a credergli ma a patto di realizzare tre obiettivi: rafforzare il piano di risanamento ambientale, indirizzare lo stabilimento verso la transizione energetica introducendo le piu' sofisticate tecnologie 'pulite', assicurare il piu' elevato livello di occupazione possibile. Gli ho spiegato che, in concomitanza, si avviera' il 'cantiere-Taranto', un ventaglio di progetti che rilanceranno l'intera citta' e ristoreranno, con gli interessi, la comunita' locale da anni in sofferenza". Cosi', in un'intervista a la Repubblica, il premier Giuseppe Conye, per il quale non e' ancora tutto risolto ma "le premesse ci sono. Un primo risultato l'abbiamo raggiunto: abbiamo bloccato il recesso di Arcelor Mittal da Taranto, che, anche per le modalita' immediate con cui era stato progettato, avrebbe arrecato un grave danno produttivo e compromesso qualsiasi operazione di rilancio della citta'. Abbiamo evitato un disastro economico e sociale". Quanto agli esuberi, "ho rispedito al mittente la loro richiesta di taglio". Sul cosiddetto scudo, Conte chiosa: "Non ne abbiamo parlato. Sara' l'ultima questione. La affronteremo alla fine". 

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