I 5 Stelle perdono voti verso il Pd. Puntare su Schlein, errore di Conte
Pentastellati vittime della neo-segretaria Dem
Conte invece si stava preparando a completare la transizione del Movimento in un “piccolo Pd” che però sarebbe stato una specie di buco nero posto nelle vicinanze di un Partito democratico a guida Bonaccini. Il Pd aveva assoluto bisogno di un rinnovamento e lo ha trovato. Per Conte invece sarebbe stato molto meglio che avesse vinto il governatore dell’Emilia-Romagna perché così avrebbe potuto esercitare la sua fascinazione sulla componente irrequieta e movimentista dei democratici.
E se quindi le truppe cammellate che hanno fatto vincere la Schlein nelle primarie “allargate” sono veramente dei Cinque Stelle, come pare, si tratta di un vero e proprio karakiri politico per l’avvocato pugliese. Ora Conte è costretto a fare nuovamente marcia indietro perché il Pd esiste già e non avrebbe senso scimmiottarne uno alternativo con base a Genova.
Deve quindi ritrovare la radicalità dei valori originari, operazione molto difficile per un moderato come è Conte che però – all’uopo - si sa adattare ad ogni evenienza. Del resto Grillo ormai è tornato a fare il comico a tempo pieno, sebbene il suo spettacolo dal titolo perfettamente azzeccato “io sono il peggiore” non stia andando molto bene al botteghino e comunque non riesce più ad infiammare il suo pubblico come una volta.
L’elezione della Schlein, paradossalmente, potrebbe avere proprio l’effetto opposto a quello che pensava Conte e cioè potrebbe portare all’assorbimento dei Cinque Stelle nel corpaccione mollo del Nazareno, abituato nei secoli a inghiottire tutto.
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