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Politica
Csm, “Ora Ermini chiarisca. E a che titolo Davigo sapeva?”
(fonte IPA)

Affaritaliani.it ha chiesto un commento a Gennaro Migliore sul caso del Csm, dopo le ultime rivelazioni di oggi. Il deputato di Italia viva ed ex sottosegretario alla Giustizia non ha dubbi: “In primo luogo c’è qualcuno che deve chiarire e qualcuno che deve intervenire. Sicuramente - spiega al nostro giornale - il consigliere Piercamillo Davigo deve chiarire a che titolo lui avesse accesso a queste informazioni riservate - è una questione assolutamente anomala da qualsiasi lato la si veda - e deve chiarire perché la sua segretaria, non una persona a lui sconosciuta, avesse inviato tali materiali riservati in forma anonima”. Secondo Migliore, infatti, “siamo di fronte a un comportamento gravissimo, non grave, sul quale va fatta assolutamente piena luce perché - insite il parlamentare di Iv - esistono principi deontologici e questioni che hanno a che vedere anche con la responsabilità nei confronti dei propri collaboratori. Non vorrei che si cercasse una giustificazione in punta di regolamento. Si dica – insiste - perché quel magistrato ha ritenuto di dover informare su una attività di evidente interesse giudiziario un componente dell’organo che sovrintende l’autogoverno della magistratura. E’ un passaggio che va chiarito fino in fondo”.

Ma per l’ex sottosegretario alla Giustizia anche il Csm non può rimanere silente: “Se Davigo deve chiarire, il Csm deve intervenire, cosa nella quale, per altro, non ha brillato in questo periodo, come dimostra la vicenda delle dimissioni dei suoi consiglieri”. Migliore, quindi, va dritto al punto: “Io mi aspetto che il vicepresidente David Ermini dica finalmente una parola di chiarezza sul Consiglio superiore della magistratura e su come stia funzionando male, visto che ne ha la responsabilità. In merito a diverse vicende, infatti, fanno finta di nulla e questo non va bene. Ecco perché serve un intervento immediato. Il Csm rappresenta il livello più importante per la garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura. Sono valori la cui sacralità va preservata, senza impedire però che i singoli magistrati possano essere perseguiti a norma di legge”.

Secondo Migliore, proprio la diffusione di materiale secretato “costituisce uno degli aspetti più gravi di questa vicenda. Episodi, tra l’altro non nuovi. E appunto perché li abbiamo verificati in diverse occasioni l’intervento deve essere tempestivo”. Anche sul fronte politico, infine, bisogna agire: “La politica - conclude il deputato di Italia viva - non può fare altro che darsi una direzione di marcia molto concreta: fare le riforme necessarie, a partire da quella del Csm”.

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