Dai pugni di Francesco alle crêpes di Renzi, di Ernesto Vergani
di Ernesto Vergani
Paradossi della comunicazione. In un contesto severo e sobrio come la CISM – Conferenza italiana superiori maggiori che riunisce gli ordini religiosi (benedettini, francescani, gesuiti…), Papa Francesco ha utilizzato un linguaggio molto energico, con numerosi punti esclamativi. “Ma, per favore – ha affermato - che non ci sia fra voi il terrorismo delle chiacchiere! Cacciatelo via! Ci sia fraternità! E se tu hai qualcosa contro il fratello, glielo dici in faccia.
Alcune volte finirai a pugni, non è un problema: è meglio questo che il terrorismo delle chiacchiere”. Atterrato in jet all’inaugurazione della Piaggio Aerospace a Villanova d’Albenga - il che poteva fare presagire una comunicazione iper positiva e ottimistica come quella solita - in realtà Renzi è stato moderato. Ha anche ricordato il signor Piaggio e l’unica spia di una terminologia drogata (ma in senso contrario) è stata la metafora del freno a mano tirato.
“La storia di questo posto – ha detto Renzi - è una storia che risale a tanti anni fa, al 1890, al signor Piaggio. Nonostante le difficoltà, questa storia sta per ripartire. Qui dentro avete avuto sempre voglia di immaginare il futuro: in Italia viviamo con il freno a mano tirato, nonostante la crisi aumenta la propensione al risparmio. E’ illogico, apparentemente: ma quando cresce la paura, il futuro smette di essere un’opportunità e comincia a diventare una minaccia”. D’altronde in visita all’Alcatel Lucent di Vimercate - altro contesto innovativo e tecnologico, perfetto per la vision del presidente del Consiglio - Renzi, commentando il lancio di uova sulle auto della scorta, aveva scelto un ulteriore registro, anch’esso lontano dal linguaggio aggressivo che il sistema della comunicazione e della formazione politica oggi impone. Il premier aveva risposto: “Con quelle uova ci faccio le crêpes”. Certo le parole usate come manganellate rivelano un contenuto debole.