Politica
Dazi, Pd: "Genuflessione di fronte a Trump miseramente fallita. Meloni si è finta morta, come un opossum"
Misiani: "Gli italiani attendono risposte dal governo". Intervista

"Cosa ritengono sia necessario fare Meloni e i suoi ministri con la controparte americana?"
"La strategia della genuflessione di fronte a Trump, apertamente sostenuta dal governo Meloni, è miseramente fallita. Ora bisogna cambiare verso e raddrizzare la schiena". Lo afferma il senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Partito Democratico, intervistato da Affaritaliani.it sul tema dei dazi al 30% contro l'Unione europea dal primo agosto annunciati dal presidente Usa Donald Trump.
"La teoria di chi puntava ad ammorbidire il presidente americano concedendo l’esenzione delle multinazionali USA dalla global minimum tax e accettando senza fiatare l’accordo capestro in sede NATO sull’aumento delle spese militari si è rivelata una patetica illusione. Ora sul tavolo a Bruxelles c’è una missiva con cui gli Stati Uniti assestano un colpo durissimo al sistema produttivo europeo e ancor di più a quello italiano. Nel 2024 le nostre imprese hanno esportato Oltreoceano merci per 65 miliardi di euro, con un saldo positivo di 39 miliardi. In Europa, il secondo dopo quello della Germania", spiega l'esponente Dem.
"Per noi le perdite potenziali sono gigantesche, nell’ordine di decine di miliardi di euro e centinaia di migliaia di posti di lavoro in fumo. Di fronte ai danni enormi che le demenziali decisioni di Trump rischiano di provocare sarebbe utile che il governo battesse un colpo. Come sempre, invece, di fronte ai problemi veri Giorgia Meloni fugge a gambe levate. Dopo l’arrivo della letterina con cui il (presunto) amico Trump ha annunciato dazi al 30 contro la UE, la nostra premier è scomparsa dai radar. Si è finta morta, come un opossum. Peccato che gli italiani alcune cose da lei le vogliano sapere".
Misiani continua: "Qual è il giudizio del governo su quanto sta accadendo? A Palazzo Chigi considerano ancora i dazi di Trump una “opportunità” o comunque un fatto “sostenibile” come nelle scorse settimane hanno improvvidamente affermato i due vicepremier Salvini e Tajani? Cosa ritengono sia necessario fare Meloni e i suoi ministri con la controparte americana? Continuare a fare da zerbini o invece scegliere un approccio più duro e determinato? Che ha intenzione di fare il governo di destra per sostenere un’economia che rischia di sprofondare nella recessione? Presenterà un piano degno di questo nome o invece, come temiamo, rimarrà fermo alle chiacchiere, alle rassicurazioni, allo scaricabarile contro l’Europa e alle promesse buone per gli allocchi sempre pronti ad incensare la premier? È tempo che Meloni guarisca dall’afasia selettiva da cui è stata colpita e dica al Parlamento e al Paese cosa pensa di fare", conclude il responsabile economico del Partito Democratico.
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