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Politica
Di Maio: la lettera (integrale) con il suo addio e la sua eredità politica
Luigi Di Maio

Di Maio dice addio alla Farnesina: Il testo integrale della sua lettera

 

Affaritaliani.it è venuto in possesso della lettera riservata inviata dall’ormai ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio al personale diplomatico del MAE. È stata materialmente inoltrata dal segretario generale del ministero Ettore Francesco Sequi e redatta materialmente da Umberto Bernardo. La riportiamo integralmente.

“Nel lasciare l'incarico di Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, voglio rivolgere un profondo ringraziamento a tutte le donne e a tutti gli uomini della Farnesina che ogni giorno, in Italia e all'estero, promuovono gli interessi del nostro Paese. Voglio ringraziare anche il personale delle altre Amministrazioni dello Stato, incluse l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e ICE-Agenzia, che in questi anni ha collaborato strettamente con la Farnesina e con la sua rete di Ambasciate, Uffici Consolari, Istituti di Cultura per "fare sistema" e per dare alla proiezione internazionale dell'Italia un respiro realmente strategico e organico. Sono orgoglioso di aver lavorato insieme a voi in questi tre anni: è stato per me un privilegio poter contare quotidianamente sulla vostra collaborazione, sulla vostra professionalità e capacità di iniziativa, sul vostro senso di responsabilità e spirito di servizio, anche di fronte a sfide nuove e in contesti critici".

"Grazie al lavoro di tutte e tutti voi, l'Italia ha continuato a giocare un ruolo da protagonista in uno scenario internazionale in transizione, caratterizzato da imprevedibilità, interdipendenze dinamiche, flussi complessi - di persone, merci, informazioni, capitali, tecnologie. La politica estera oggi incide sempre più sulla vita quotidiana dei cittadini e deve essere in grado di interpretare i cambiamenti mantenendo profondità strategica, senso delle priorità e realismo. Il riassetto istituzionale che ha incardinato nella Farnesina le competenze di politica commerciale e internazionalizzazione del Sistema Paese, dando alle nostre imprese un unico interlocutore istituzionale, e la creazione di una Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale, ha dotato la nostra diplomazia di strumenti e approcci innovativi e ha consentito di valorizzare la nostra azione attraverso una comunicazione istituzionale strategica".

"La solidità della nostra politica estera deve contare anche sui principi e sulle direttrici che tradizionalmente la caratterizzano. Anzitutto, il nostro ancoraggio all'Occidente. La lealtà verso i nostri Alleati, la partecipazione al progetto europeo e al suo rinnovamento, l'impegno per un ordine internazionale basato su regole condivise e sulla promozione di diritti e libertà, la vocazione al dialogo, alla cooperazione, alla mediazione e al multilateralismo hanno alimentato la nostra azione in ogni contesto, rafforzando la credibilità dell'Italia come interlocutore e partner essenziale nella collaborazione bilaterale, nei contesti di crisi e nel fronteggiare le sfide globali".

"Penso in primo luogo alla pandemia di COVID-19, che ci ha accompagnato in questi tre anni e che avete fronteggiato con coraggio. Di questo, l'intero Paese vi è e vi sarà sempre riconoscente. Allo stesso modo, abbiamo guardato al superamento della pandemia come a un’opportunità per tornare a crescere meglio. Con il Patto per l'Export, abbiamo creato uno strumento innovativo e "vivo" per rafforzare la competitività internazionale delle imprese italiane. I risultati record dell'export italiano nel 2021 e la loro tenuta nel 2022, testimoniano l'efficacia del lavoro fatto in questi anni anche grazie alla collaborazione con SACE e Simest. Il successo, non scontato, che abbiamo colto in Europa con l'adozione di Next Generation EU ha dimostrato che il nostro approccio aperto e inclusivo consente di maturare anche insieme ai nostri partner strumenti e obiettivi ambiziosi e in linea con le aspettative delle nuove generazioni".

"Non ci siamo fermati qui, proseguendo con convinzione la nostra azione volta a elaborare risposte efficaci alle principali sfide globali partecipando da protagonisti, attraverso le nostre Presidenze, al G20 e alla COP26 (insieme al Regno Unito) nel 2021, del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa e del Consiglio Ministeriale dell'OCSE nel 2022. I risultati che abbiamo raggiunto e le iniziative che abbiamo lanciato continuano non solo a orientare il nostro impegno in tutti i principali fora multilaterali, ma anche ad arricchire i nostri partenariati bilaterali e regionali".

"Il nostro impegno coerente e la nostra visione strategica non sono venuti meno di fronte a nuove crisi di ampia portata, come il conflitto in Ucraina, che negli ultimi mesi ha travolto l'architettura di sicurezza che per decenni ha assicurato pace e stabilità nel nostro Continente. La fermezza e l'articolazione del nostro sostegno all'Ucraina e il nostro approccio multidimensionale al conflitto hanno ancora una volta testimoniato la credibilità del nostro Paese agli occhi della Comunità internazionale".

"Abbiamo rafforzato la nostra diplomazia energetica ed elevato il nostro ruolo di campioni della diplomazia alimentare, per affrontare con tempestività e ambizione le conseguenze più ampie di questa crisi. In queste e in molte altre circostanze, la professionalità e la responsabilità del personale del MAECI, a Roma e all'estero, si sono confermate una risorsa irrinunciabile per l'Italia, anche quando servire il nostro Paese ha comportato grandi sacrifici. Voglio in particolare ricordare l'Ambasciatore Luca Attanasio, la cui memoria sono certo continuerà a ispirare l'azione delle donne e degli uomini della Farnesina".

"Per questo, ritengo particolarmente cruciale il piano di rafforzamento della rete estera e di nuove assunzioni avviato negli ultimi anni, che potrà arricchire l'Amministrazione - e l'intero Paese - di ulteriori risorse e professionalità all'altezza di una politica estera articolata, ambiziosa ed efficace, in linea con gli interessi nazionali e che veda nell'obiettivo della parità di genere, un’opportunità di crescita e di maggiore credibilità a livello internazionale. A tutte e tutti voi, e a tutte e tutti coloro che entreranno a far parte di questa Amministrazione, va la mia più profonda riconoscenza per quanto avete fatto e continuerete a fare per il nostro Paese. Auguro a voi, e al prossimo Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ogni successo, in piena continuità con i valori di libertà, pace e prosperità che sono propri dell'Italia. Difendere questi valori ogni giorno è la missione più nobile della diplomazia”.

Luigi Di Maio

 

La lettera di addio di Di Maio - il commento

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