Dietro Ciampolillo? Cetto la Qualunque: retroscena (ironico) su senatore ex 5s - Affaritaliani.it

Politica

Dietro Ciampolillo? Cetto la Qualunque: retroscena (ironico) su senatore ex 5s

di Mirko Crocoli

Un po' di satira per sdrammatizzare la delicata fase politica italiana

“A Star is born!”. E’ nata una stella! - qualcuno ha profeticamente puntualizzato - e sotto i cieli del Sud. Ebbene sì. Quello che sembrava solo un sospetto, anche se più che giustificato, è ora quasi inopinabile certezza. Le voci giravano da giorni, ma nessuno aveva il coraggio di proferire parola. Come biasimarli. L’ex candidato sindaco e competitor De Santis (e la sua auto) ne sa qualcosa. Pare comprovato dunque, senzadubbiamente, da fonti attendibili che il pugliese Ciampolillo - statista dell’anno 2021 - proviene in verità dal vivaio dell’ex parlamentare in quota PdP, ex Sindaco ed ex capo assoluto della cittadina calabrese di Marina di Sopra.

Trincerato nella sua Reggia da 50 ettari, tra le boscaglie del Parco Nazionale della Sila (protetto, ma non per lui), il Re Mida du Pilu, ai domiciliari in 15 stanze e 23 bagni, non parla, ma a farlo, distrattamente e un po’ maldestramente ci pensa il suo fedele Pino, rintracciato (per puro caso) da alcuni audaci cronisti d’assalto. E proprio quest’ultimo, intento a fare la spesa per il suo eterno leader, si lascia andare in esternazioni alquanto illuminanti. Lello e Cetto si conobbero alla festa di nozze del figlio Melo, tra i trulli di Alberobello. Nacque subito l’affinità, un colpo di fulmine. Ma Pino, nel suo monologare, va oltre e si fa scappare che…

I discorsi tra i due si fecero subito intensi, si parlò di cavallo di Troia (e lì e ci fu’ immediata incomprensione da parte del calabrese), cannabis libera e cure innovative per gli oliveti. Oramai incandidabile, a La Qualunque gli si accese la tanto agognata lampadina. Chiese dunque a Lello di entrare nei palazzi romani sotto mentite spoglie per creare scompiglio a quei CAINI che lo avevano messo all’angolo per falsità e finte accuse. E - infattamente - la risposta fu immediata e affermativa. Il patto segreto ebbe luogo, al motto di “Sono anni che gli italiani si bevono qualsiasi minchiata, e noi saremo la minchiata giusta al momento giusto”.

Ed ecco che la verità (grazie a Pino), che tutti cercavano, è finalmente venuta a galla. Qui si spiegano (eureka) anche alcune fuoriuscite anomale dall’area del Cavaliere (logicamente adirato) non appena, nei corridoi di Montecitorio e “Madama” si è sparsa la voce che a farla da padrone sarebbe stato il sacro richiamo del “Cchiu’ pilu pe’ tutti”. Ma quale Italia Viva e Italia Viva. Nessun Nencini, ex sulla via di Damasco o transfughi. Il Conte quasi ter si tiene in piedi grazie al gruppo oggi rappresentato, e venuto allo scoperto, da Lello Ciampolillo, ma manovrato dal burattinaio La Qualunque, vero e proprio deus ex machina di questa “strabiliante” legislatura.

Tant’è che, palese è l’attuazione della principale e vincente teoria di matrice Cetto, la quale campeggia imperante tra gli scranni dei governanti: “Se ci dovessero chiedere, una volta accaparrata la poltrona, cosa fareste per gli elettori, le sdraiatamente elettrici, i ristoratori, i commercianti, le partite iva, i bisognosi e i poveri cristi, voi sapete cosa rispondere: ‘na beata minchia! E’ ora di finirla, sta cosa dei bisognosi è una mania”. D’altronde, in più occasioni, è emersa anche una costante a Roma - tipica del modus operandi del guru di Marina di Sopra - quella del… domandare è lecito, fatti i cazzi tuoi è la risposta!