No al doppio incarico: il Senato accetta le dimissioni di Marino

Il Senato ha accolto le dimissioni di Ignazio Marino che, da questo momento non e' piu' senatore del Pd. I si' sono stati 179, i no 67 e 10 gli astenuti. Si conclude così una votazione che, a pochi minuti dall'inizio non pareva scontata. E non perché Marino volesse ritirare le sue dimissioni prima di correre per la poltrona di primo cittadino di Roma.
Piuttosto le voci che si rincorrevano a Palazzo Madama parlavano di manovre "spregiudicate" da parte del Pdl per fare in modo che le dimissioni fossero rifiutate. C'era chi parlava di una 'trappola' per l'aspirante inquilino del Campidoglio. Il Movimento Cinque Stelle ha votato a favore "Siamo da sempre contrari ai doppi incarichi e voteremo coerentemente". Ma i problemi sarebbero potuti arrivare anche dall'interno del partito: fonti bene informate parlanovano di una Anna Finocchiaro "furente" per l'ennesima avvisaglia di spaccatura su una votazione che dovrebbe essere pacifica.
Dalla Presidente della Commissione Affari Costituzionali, ed ex capogruppo del Pd al Senato, sarebbero arrivate ampie rassicurazioni sul fatto che il gruppo a Palazzo Madama votera' compattamente. Nel Pd si parla di una "manovra" del Pdl che coinvolgerebbe anche Scelta Civica. Ma i montiani riferiscono che l'orientamento e' quello di "votare assieme ai democrat". In ogni caso, il diretto interessato e' pronto a rispondere con forza, se la situazione dovesse scemare fino al voto contrario dell'Aula alle sue dimissioni. E il primo annuncio riguarderebbe l'indennita' parlamentare da devolvere interamente in beneficenza. Si starebbe gia' cercando il soggetto, associazione o fondazione che sia, a cui devolvere.