E se Ratzinger imbarazzasse?
Di Antonino D'Anna
Mentre si consumano ore e minuti prima della Sede Vacante, mentre si riflette sul lascito di questo Papato, non sembra essere emersa una questione apparentemente di secondo piano. Questa: qualcuno si è chiesto se e quanto la presenza di Joseph Ratzinger da Romano Pontefice emerito in Vaticano potrà imbarazzare il suo successore?
È vero, il Papa dimissionario dovrebbe risiede nel monastero in Vaticano al momento in ristrutturazione. Vi arriverà dopo un soggiorno di circa due mesi passato a Castel Gandolfo in attesa dell'elezione del successore. Ma se il nuovo Papa avrà, come al pontefice spetta, la potestà piena, immediata e assoluta, è chiaro che potrebbe trovarsi in imbarazzo ad avere in casa il suo immediato predecessore e decidere di allontanarlo dal Vaticano. È un'ipotesi, forse nemmeno remota, ma che potrebbe verificarsi.
In effetti, non è difficile immaginare i cardinali in arrivo da tutto il mondo che vanno a trovare il successore di Ratzinger. E che magari vanno a lamentarsi del nuovo Papa con l'emerito. Si potrebbe creare una situazione di grave imbarazzo; così come sarebbe imbarazzante avere un Prefetto della Casa Pontificia, monsignor Georg Gaenswein, che al tempo stesso - oltre a gestire le udienze e le visite del nuovo Papa - è segretario particolare del vecchio. Una commistione di ruoli che potrebbe far inarcare le sopracciglia a non pochi, Oltretevere. I rumors più accreditati ipotizzano per Georg un periodo ancora in Vaticano, poi la promozione e il trasferimento verso qualche diocesi tedesca e, magari, il cardinalato a suo tempo. Vedremo.
Ma torniamo all'imbarazzo suscitato dalla presenza del Papa emerito. È solo un'ipotesi, per carità. Come Pippo Corigliano, scrittore cattolico di fama e già portavoce dell'Opus Dei ha detto ad Affaritaliani, molto probabilmente Ratzinger "sparirà completamente" dal mondo. E forse di lui non arriveranno che qualche sporadica istantanea carpita da qualche paparazzo. Forse. È vero che nelle diocesi i vescovi emeriti generalmente se ne vanno oppure scelgono di risiedere vicino a qualche concattedrale ma di fatto allontanandosi dal mondo e dal governo della loro ex diocesi (ed è anche per questo che a volte parlano e straparlano, per problemi di visibilità in qualche caso). Ma qui stiamo parlando di una personalità straordinaria issata alla carica di Vescovo del mondo. Che con la sua parola o con i suoi scritti potrebbe rappresentare ancora tanto per tanti fedeli.
Forse ha ragione il decano dei vaticanisti, Luigi Accattoli, quando dice che invece il nuovo Papa potrebbe trovare un modo di convivere con il suo predecessore, certo arricchente e non imbarazzante. Ma anche questo sarà tutto da vedere. Ed è, a suo modo, una rivoluzione della figura papale fatta da Ratzinger.
Viene in mente la figura di un personaggio spesso contrapposto a Benedetto XVI (ma i due, in realtà, si stimavano molto): il cardinale Carlo Maria Martini. Che, da emerito di Milano, scelse di andare a vivere a Gerusalemme per studiare la Bibbia e tornare alle origini della fede. E vogliamo offrire una provocazione: ecco, nel caso in cui Ratzinger si sentisse di troppo in Vaticano o il nuovo Papa si sentisse in imbarazzo, perché non pensare a Gerusalemme? La presenza del Papa emerito in Terrasanta sarebbe anch'essa un segno.