Politica
Elezioni Marche, sondaggi vietati? Sì, ma i sentiment parlano chiaro. Ottimismo in uno schieramento, pessimismo nell'altro. Chi sorride e chi è in ansia
Lunedì alle 15 le stime di Alessandro Amadori su Affaritaliani

Urne aperte nelle Marche oggi, domenica 28 settembre fino alle ore 23 e domani, lunedì 29, fino alle ore 15
Urne aperte per le elezioni regionali nelle Marche che, a parte la Valle d'Aosta dove si vota con il sistema proporzionale ed è una sorta di mondo a parte, sono il primo banco di prova elettorale per il governo e le opposizioni, in vista poi del voto in Calabria, in Toscana e a fine novembre in Veneto, Puglia e Campania. Urne aperte nelle Marche oggi, domenica 28 settembre fino alle ore 23 e domani, lunedì 29, fino alle ore 15. Sono 1.330.501 i marchigiani chiamati al voto in questa tornata elettorale nelle 1572 sezioni.
Lo spoglio delle schede subito dopo la chiusura delle urne. I candidati alla Presidenza della Giunta regionale sono sei: Francesco Acquaroli, (coalizione di Centrodestra), Claudio Bolletta (Democrazia Sovrana Popolare), Francesco Gerardi (Forza del Popolo), Lidia Mangani (Partito Comunista Italiano), Beatrice Marinelli (Evoluzione della Rivoluzione), Matteo Ricci (coalizione di Centrosinistra). I candidati al Consiglio regionale sono 526 e i 30 che risulteranno eletti andranno a ricoprire l’incarico di consigliere regionale per la dodicesima legislatura. La ripartizione dei seggi è provinciale, in base al censimento permanente della popolazione delle Marche che certifica 1.487.150 abitanti complessivi. Di conseguenza la ripartizione dei seggi avverrà come segue: Ancona 9 seggi, Ascoli Piceno 4, Fermo 4, Macerata 6, Pesaro e Urbino 7. Le operazioni di spoglio inizieranno immediatamente dopo la chiusura dei seggi, a partire quindi dalle ore 15 di lunedì 29 settembre.
I sondaggi sono ovviamente vietati e non si possono diffondere. Affaritaliani pubblicherà alle ore 15 di lunedì le stime del sondaggista Alessandro Amadori. Stando agli ultimissimi sentiment che si respirano nei principali partiti c'è un certo ottimismo in Fratelli d'Italia e in tutto il Centrodestra per la ("probabile", dicono) riconferma di Acquaroli. Anche se nessuno nel partito della premier si aspetta un trionfo, ma, semmai, una vittoria di due, tre o al massimo quattro punti.
Nel Centrosinistra si spera sempre nel "miracolo" ma c'è un certo pessimismo anche perché Ricci è certamente molto forte a Pesaro, dove è stato sindaco, ma nelle altre province come soprattutto Ancora e Ascoli Piceno l'ottimismo del Centrodestra è molto netto. Sarà interessante vedere anche i numeri dei partiti. Scontato che nel Centrodestra Fratelli d'Italia sia la prima forza, la sfida è tra Lega e Forza Italia. Dall'altra parte è da valutare il risultato del Pd e anche di AVS e del M5S, in chiave nazionale, visto che il movimento guidato da Giuseppe Conte fatica sempre nelle elezioni amministrative e locali.
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