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Politica
Elezioni, Letta vuole il greenwashing politico e gira col pulmino elettrico

Elezioni politiche 2022, Enrico Letta e il greenwashing

Enrico Letta non sta attraversando un periodo molto tranquillo e forse rimpiange i bei tempi dell’esilio dorato a Parigi, come professore alla Sorbona, dopo che Matteo Renzi gli aveva sfilato il Pd e Palazzo Chigi, con l’ormai famoso “stai sereno”. Dunque il segretario stava già preparandosi per le agognate vacanze quando una trave gli è caduta letteralmente in testa e cioè le dimissioni del premier Mario Draghi avvenute in un caldo 21 luglio, che hanno mandato a carte e 48 i programmi di politici e giornalisti.

Dopo i maltrattamenti subiti da Carlo Calenda, Letta Nipote ha quindi ritenuto di andarsene in giro in camper per l’Italia per la campagna elettorale, non è certo una novità l’avevano fatto prima di lui anche Romano Prodi e Walter Veltroni, ma la novità è che anche Letta si è convertito ad una pratica chiamata “greenwahing” che consiste nel “lavare” le proprie attività inserendole in un contesto appunto “green” e cioè verde, ecologico e ambientale.

Da studi di marketing si è visto infatti che la gente boccolona spesso abbocca all’amo e pensa che se una mortatella è “green” è eticamente corretto acquistarla. Stessa cosa per tutti gli altri prodotti, dalle auto, ai dentifrici, alle pizze e chi più ne ha più ne metta. Tuttavia questa di Letta pare la solita mossa propagandistica che potrebbe avere invece un pericoloso effetto boomerang.

Infatti, ormai l’effetto greenwashing è ben noto non solo agli specialisti della comunicazione ma una stizzita consapevolezza sta diffondendosi anche tra la gente comune che comincia invece a rifiutare i prodotti di chi utilizza questa tecnica sostanzialmente truffaldina. E così Letta e il centro – sinistra rappresentati dal Pd potrebbero ottenere proprio l’effetto contrario. Infatti pare proprio che il Partito democratico si occupi di ambiente solo quando ci sono le elezioni e lo faccia quindi in maniera stucchevolmente opportunista.

Si veda, ad esempio, tutte le proteste che gli Ecodem, che sarebbe l’area ambientale del Partito democratico, hanno indirizzato ai tanti segretari che hanno fatto sempre orecchie da mercante. In questo Pierluigi Bersani era un maestro. Oltretutto Letta dovrebbe sapere, visto che il responsabile anche del centro studi energetico – ambientale Ares, voluto dal suo maestro Beniamino Andreatta, che un pulmino a energia elettrica può inquinare comunque molto se l’elettricità non è prodotta da un adeguato mix di energie rinnovabili.

Bisognerebbe chiedere al suo amico Davide Tabarelli, l’onnipresente “esperto di energia” (che però ha solo una laurea in economia), se non fosse che lui più che dell’ambiente si interessa dei soldi che si possono fare ancora con il carbone fintamente pulito e a come limitare le fonti rinnovabili. Esattamente il contrario di quello che propina Letta.

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