Come spesso accade, l'Italia sa farsi del male da sola, ma poi (almeno stavolta) rimedia in corner e porta a casa un risultato onorevole. Il caso è quello della European Space Agency, Esa. Il prossimo direttore generale sarà Josef Aschbacher, "austriaco di Frascati". Era diventato lui il nome del governo italiano, e in particolare del sottosegretario alla presidenza del consiglio Riccardo Fraccaro (M5s), dopo che una doppia candidatura aveva diviso il campo.
Andiamo per ordine. Alle prime battute della corsa per l'Esa, l'Italia aveva scelto per la prestigiosa poltrona l'astrofisica Simonetta Di Pippo. Un nome importante, individuato dal Movimento Cinque Stelle. Poi, però, è arrivata anche la candidatura di Roberto Battiston, docente di fisica sperimentale. Una candidatura spontanea, ma ai maligni non sono sfuggiti i legami di Battiston col fronte Pd-Renzi. Nominato proprio dall'ex premier all'Agenzia spaziale italiana, Battiston (che è sposato con la nipote di Romano Prodi) si anche candidato alle elezioni europee tra le liste dei democratici.
A causa della candidatura spontanea non appoggiata dal governo, le chance di Battiston sono apparse basse sin dall'inizio. Ma fatto sta che di riflesso ha indebolito anche quella della Di Pippo perché il fronte italiano è apparso diviso di fronte al candidato forte, che era il ministro della Scienza spagnolo, appoggiato inizialmente sia da Francia che da Germania.
Il governo e il M5s, sotto la regia di Fraccaro, si sono però poi spostati su un piano B, Aschbacher appunto. L'austriaco ha un legame speciale con l'Italia, paese nel quale vive da diversi anni. Guida dal 2016 l’Esrin, il centro europeo specializzato in osservazione della Terra basato a Frascati ed è anche direttore dei Programmi di osservazione terrestre dell’Esa con grande esperienza all’interno dell’ente. Già in precedenza, dal 1994 al 2001 ha lavorato al centro di ricerca della Commissione europea basato a Ispra, in provincia di Varese. Tornato all’Esa, è stato direttore del programma Copernicus (il sistema europeo per l’osservazione della Terra). Prima appunto dell'arrivo a Frascati.
Aschbacher ha prevalso con 18 voti su 21 alla seconda votazione. Alla prima c'era stato infatti un nulla di fatto, ma alla seconda la Germania si è spostata su di lui cambiando gli equilibri. Per la ratifica ufficiale bisogna solo attendere il via libera degli Stati Ue nelle prossime settimane. Un ruolo fondamentale nel quale, nonostante qualche frammentazione interna, l'Italia potrà tornare ad avere maggiore voce in capitolo.
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