Silvio non si fida dei suoi figli. Fi, ecco la verità inconfessabile
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Qualcosa non torna. Tutto sembrerebbe in teoria semplice. Silvio Berlusconi è sulla scena politica da 20 anni. E' stato al governo e all'opposizione, tutti lo sappiamo benissimo. Ora, con l'ex Cavaliere azzoppatto dalla condanna Mediaset, costretto ai servizi sociali a Cesano Boscone e vicino agli 80 anni, il miglior leader di Forza Italia e candidato premier del Centrodestra sarebbe uno dei suoi figli. Numero uno della lista la primogenita Marina, donna e manager di caratura internazionale, apprezzata da più parti. Una lady di ferro, forse, in grado di competere con Renzi e di tentare di risollevare il Centrodestra dopo la sconfitta alle elezioni europee. In teoria tutto torna e tutto quadra. Eppure l'ex presidente del Consiglio ha detto chiaramente che il capitolo è chiuso e che comanda ancora lui. Strano.
Cosa c'è dietro? A convincere Berlusconi non sono state tanto le parole di Matteo Salvini ("Non mi piaccione le dinastie") e nemmeno i dubbi di Ncd e Fratelli d'Italia. O, ancora, le divisioni tra gli azzurri. Stando a quanto risulta ad Affaritaliani.it, la verità inconfessabile è che l'ex Cav, autentico istrione dell'arena politica tricolore, autore di rimonte impensabili, non si fida delle capacità politiche di nessuno che non sia lui. Nemmeno, quindi, dei suoi figli, sui quali - va ricordato - giurò senza troppe remore.
Berlusconi pensa in cuor suo che nessuno abbia le capacità di coalizzare il Centrodestra e di costruire una coalizione in grado di sfidare il segretario del Pd. In pubblico non lo ammetterà mai, ovviamente, ma se così non fosse avrebbe probabilmente già assecondato i messaggi in codice arrivati dalla figlia Marina. Niente invece. Il leader resta lui. Il motivo è semplice: come detto, non si fida dell'ars politica del suo stesso sangue.