Si avvicina il Letta Bis. L'intervista a Fabiana Dadone, M5S
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

Il governo sembra aver superato la notte. Nel tanto atteso videomessaggio Silvio Berlusconi ha attaccato le toghe 'rosse', ma senza fare neppure un accenno all'esecutivo Letta. Una mancanza voluta perché, almeno per ora (e fino al voto in Aula sulla sua decadenza), il Cavaliere vuole tenere ben separati i due piani: quello della giustizia e quello del governo. Ma attenzione, le cose potrebbero cambiare velocemente. E in Transatlantico il clima è teso, ognuno si guarda attorno, cercando di tenersi la poltrona stretta.
Nel Pd, preso dal congresso invernale, si cerca di capire quali contromisure mettere in atto per scongiurare una crisi di governo. E da buona tradizione democratica il partito è diviso in due. Da una parte i lettiani e una parte dei bersaniani sperano che l'esecutivo regga il più a lungo possibile per arginare Renzi in una possibile tornata elettorale. Dall'altro la corrente del sindaco di Firenze, sostenuta da molti big come Franceschini e Veltroni, spera in segreto che Berlusconi tiri la spallata al governo.
La cosa più probabile per molti è che il Pdl tiri talmente tanto la corda sulle questioni economiche che per il Pd risulti impossibile continuare a stare al governo assieme. La domanda è: cosa succede dopo? In molti parlano di un Letta bis. Dal Movimento 5 Stelle si vocifera che ci siano dei possibili transfughi. "Penso che ci possono essere", spiega ad Affaritaliani.it Fabiana Dadone, onorevole del Movimento 5 Stelle. "Però credo che nel Pd si sitano organizzando con i 'Scillipoti' del Pdl". Già, perché conti alla mano, al Pd (con Sel e Scelta Civica) al Senato mancano 14 senatori per essere autosufficienti. Almeno quattro potrebbero arrivare dai senatori a vita, tre dei quali freschi di nomina. La 'cittadina eletta' su questo punto ha le idee chiare: "E' stata una scelta di Napolitano diretta a sostenere un Letta bis". Mancano così 'solo' dieci voti, rastrellabili tra il Pdl e il M5S. Sempre che i renziani non decidano di far saltare il banco.